Papa Francesco: “la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo”. “Ci sono molte povertà dei ricchi che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei poveri”

foto SIR/Marco Calvarese

“La povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo”. Lo scrive il Papa, nel Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, in cui si chiede: “Come è possibile dare una risposta tangibile ai milioni di poveri che spesso trovano come riscontro solo l’indifferenza quando non il fastidio? Quale via della giustizia è necessario percorrere perché le disuguaglianze sociali possano essere superate e sia restituita la dignità umana così spesso calpestata?”. “Uno stile di vita individualistico è complice nel generare povertà, e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilità della loro condizione”, sostiene Francesco, “ma la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo”. Ecco perché “è decisivo dare vita a processi di sviluppo in cui si valorizzano le capacità di tutti, perché la complementarità delle competenze e la diversità dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazione”. “Ci sono molte povertà dei ‘ricchi’ che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei ‘poveri’, se solo si incontrassero e conoscessero!”, l’appello del Papa: “Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa di sé nella reciprocità. I poveri non possono essere solo coloro che ricevono; devono essere messi nella condizione di poter dare, perché sanno bene come corrispondere. Quanti esempi di condivisione sono sotto i nostri occhi! I poveri ci insegnano spesso la solidarietà e la condivisione. È vero, sono persone a cui manca qualcosa, spesso manca loro molto e perfino il necessario, ma non mancano di tutto, perché conservano la dignità di figli di Dio che niente e nessuno può loro togliere”.

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