Diocesi: Cefalù, “Statio Ecclesiae Cephalocensis” per il Sinodo. Il card. Semeraro, “Chiesa sia casa ospitale e accogliente”

“Sarebbe davvero bello per una Chiesa, come questa di Cefalù, diventare, come Cristo, una casa ospitale, accogliente; un porto dove si riposano ‘tutti coloro che hanno il cuore gonfio’”. Lo ha detto il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, nell’omelia della messa che ha celebrato l’altro ieri in occasione della “Statio Ecclesiae Cephalocensis” nel Teatro Pietra Rosa di Pollina. Si tratta di una tappa del Sinodo diocesano. “Discernimento è una parola oggi molto ricorrente, anche a motivo dell’uso fattone dal Papa – ha osservato il cardinale –. Discernere è un verbo che vuol dire vuol ‘setacciare’, vagliare, distinguere le voci del cuore che ci abitano per poter fare scelte libere, responsabili e consapevoli. È un verbo classico della spiritualità ignaziana, che implica almeno due cose”. Soffermandosi sulla prima, il card. Semeraro ha spiegato che si tratta di “cercare la volontà di Dio quale si fa conoscere dal suo stile, che appare dalla storia della salvezza”. “La seconda opera del discernimento è l’esame di come attuare la volontà di Dio conosciuta, seguendo per questo la legge del bene possibile”.
Quindi, l’attenzione sulla sinodalità che “comporta, ancora, il mettere in comune il proprio discernimento, avendo l’intelligenza di proporre e l’umiltà di non imporre; praticando la generosità del donare, ma anche l’umiltà del domandare; nutrendo l’intima gioia di partecipare, ma pure la modestia di non volersi vincitore a tutti i costi”. Al termine della messa e dell’Adorazione, il vescovo diocesano, mons. Guseppe Marciante, ha dato il mandato ai missionari che, nei prossimi mesi, si recheranno ad Obala (Camerun).

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