Ue: “stop alla repressione dei media in Bielorussia, porre fine alla violenza contro i manifestanti pacifici”

L’Unione europea condanna la repressione dei media in Bielorussia. “Le vessazioni nei confronti dei giornalisti devono cessare e tutti i detenuti devono essere immediatamente rilasciati, insieme a tutti i prigionieri politici”. Così in una nota un portavoce del Servizio esterno dell’Ue, Peter Stano. Inoltre, l’Ue chiede “di porre fine alla violenza e alla repressione contro i manifestanti pacifici e vari segmenti della società, compresi i difensori dei diritti umani o i rappresentanti delle minoranze, nonché i membri dell’opposizione politica”. Lunedì le autorità bielorusse hanno arrestato 15 dipendenti del media indipendente Tut.by, bloccato il dominio del sito, perquisiti uffici e abitazioni, aprendo un procedimento penale contro la direzione. Il portavoce ha poi ricordato i recenti attacchi contro altri media e giornalisti indipendenti da parte delle autorità bielorusse: gli arresti di Alexander Burakov, giornalista freelance di Deutsche Welle, Vladimir Laptsevich, giornalista del portale di notizie online Mogilev Region e Tatyana Kapitonova, fotoreporter freelance e Lyubov Kasperovich, giornalista Tut.by, arrestato mentre seguiva un processo in tribunale.
Tutte queste azioni, secondo il portavoce, “mostrano il totale disprezzo delle autorità bielorusse per la libertà di espressione”. Il portavoce ricorda che queste misure contraddicono i principali impegni internazionali assunti dalla Bielorussia, anche all’interno dell’Onu e dell’Osce. “Non può esserci impunità per gli autori di violazioni dei diritti umani – conclude il portavoce –. L’Ue continuerà a sostenere il popolo bielorusso nell’appello al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e a supportare la società civile e i media indipendenti”.

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