Scuola e Covid: Affinati (insegnante), “ha dimostrato di essere il cemento spirituale del Paese. Non può più essere l’ultima ruota del carro”

I giovani sono “ricchi di energia prorompente: basta saperla indirizzare per scoprire nella loro sfera interiore straordinarie risorse che sarebbe davvero assurdo sprecare lasciandole inutilizzate”. Per questo, a quattro settimane dall’inizio degli esami di maturità, in un’intervista al Sir lo scrittore ed insegnante Eraldo Affinati li incoraggia a “mettersi alla prova per dare un senso profondo alla vita: soltanto in questo modo le idee non resteranno abbozzi sulla carta ma prenderanno corpo nell’azione concreta”.
Per quanto riguarda i docenti, l’esperto li ringrazia per “lo straordinario lavoro che, nella grande maggioranza dei casi, hanno saputo fare in condizioni di assoluta emergenza: anche quelli che non erano abituati a usare gli strumenti tecnologici necessari per realizzare la didattica a distanza, si sono industriati così come hanno potuto, nel tentativo di raggiungere i oro studenti, spesso tappando i buchi: connessioni wifi non adeguate, spazi domestici difficili. C’è stato chi si è limitato a riproporre la lezione frontale e chi invece ha escogitato forme nuove di apprendimento digitale che potranno esserci utili anche da settembre in poi, quando torneremo in presenza”. Purtroppo “non tutto è andato per il meglio”: la dispersione scolastica è aumentata, le cosiddette competenze sono diminuite ed “ora bisognerà correre ai ripari”. Tuttavia, conclude Affinati, “la scuola, entrando nelle case degli italiani, ha dimostrato di essere il vero cemento spirituale del Paese. Teniamolo presente adesso che siamo chiamati a rimettere in sesto l’economia grazie ai grandi finanziamenti europei: l’istruzione non può tornare ad essere l’ultima ruota del carro”.

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