Memoria: Subiaco (Rm), una piazza intitolata al sacerdote don Paolo Pecoraro, medaglia di bronzo al valor militare, a 10 anni dalla morte

Uno spazio cittadino intitolato alla memoria del sacerdote Paolo Pecoraro, medaglia di bronzo al valor militare, punto di riferimento culturale per il panorama  nazionale e internazionale. È la decisione assunta oggi dal Comune di Subiaco (Roma), su proposta del costituendo “Centro studi Don Paolo Pecoraro”. Il luogo scelto sarà una piccola piazza del centro storico di Subiaco, situata tra via Solferino e vicolo Sdrucciolo, adiacente alla abitazione del sacerdote morto dieci anni fa, nel 2011. “Grazie ad una proficua interlocuzione con il Centro studi ‘Don Paolo Pecoraro’ – si legge in un comunicato del comune laziale – è stato possibile avviare immediatamente il procedimento per l’intitolazione dell’area, che ora dovrà attendere il nulla osta della Prefettura di Roma, e rendere omaggio alla memoria di un uomo che ha meritato profondo riconoscimento dell’intera comunità sublacense. La data dell’inaugurazione dello spazio sarà resa nota non appena il competente Ufficio prefettizio fornirà riscontro”. Don Paolo Pecoraro nasce a Roma il 7 maggio 1916; prima di diventare sacerdote, fu parte attiva nella costruzione e fondazione del movimento politico della Sinistra Cristiana. Noto è il cosiddetto “Appunto Pecoraro” con il quale egli definiva le motivazioni per cui riteneva necessario l’impegno attivo dei cristiani nella lotta contro i regimi fascista e nazionalsocialista. Ordinato sacerdote nel 1940, non abbandonò l’impegno politico, ma fu elemento attivo della Resistenza romana insieme con Adriano Ossicini. Fu fondatore e giornalista della “Voce Operaia”. Durante il fascismo, dopo la soppressione dei gruppi scout, don Pecoraro riorganizzò i gruppi giovanili in semi clandestinità, sotto la sigla “Dante e Leonardo”. Il 12 marzo 1944 in piazza San Pietro, dopo l’udienza di Pio XII, don Paolo Pecoraro, attorniato dai ragazzi delle associazioni giovanili da lui dirette, inneggiò alla cacciata degli invasori tedeschi da Roma e per questo fu arrestato. Dopo la guerra, don Pecoraro giunse a Subiaco in veste di insegnante di Latino e Storia presso l’Istituto magistrale “G. Braschi” di cui divenne anche preside, ottenendo l’apertura di una sezione di Liceo classico e formando intere generazioni di giovani della Valle dell’Aniene. In veste di sacerdote, la sua presenza a Subiaco offrì un contributo notevole al clero locale e alla comunità ecclesiale. Durante gli anni sublacensi, don Pecoraro animò la vita culturale locale fondando il cineforum, attivo per diversi anni presso il cinema Ariston, e il circolo della Fuci (Federazione universitari cattolici italiani). Scrittore, teologo e grande studioso di Dante Alighieri e della Divina Commedia, pubblicò “Le Stelle di Dante” (Bulzoni, 1987) che raccoglie una quantità enorme di dati e di interpretazioni che ne fanno un’opera di interesse unico nel panorama della dantistica internazionale per novità e originalità. Don Pecoraro fu esegeta della Divina Commedia, fornendo commenti e interpretazioni completamente inediti durante le Lecturae Dantis organizzate da lui stesso, dapprima a Subiaco e poi attraverso diversi canali televisivi. I suoi contributi negli anni sono stati pubblicati su giornali e riviste di tutta Italia. La decisione odierna fa seguito ad una analoga, risalente a gennaio dello scorso anno, con la quale il Comune di Subiaco ha voluto ricordare il commissario Roberto Mancini, il poliziotto eroe della Terra dei Fuochi, originario di Subiaco, intitolandogli una piazza presso via Milazzo, sempre nel centro storico, non molto da quella che sarà dedicata a don Pecoraro.

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