Coronavirus Covid-19: Circolo diplomatico di Rabat, un libro di ricette del Ramadan per aiutare i poveri

Un libro di ricette internazionali, intitolato “Saveurs du Ramadan”, per sostenere le opere di solidarietà riconosciute dalle autorità marocchine nei settori della formazione, della salute, dello sviluppo delle donne e dei bambini, i più colpiti dalla pandemia. È l’iniziativa del Circolo diplomatico di Rabat, in Marocco, rappresentato delle mogli di capi missione e organizzazioni internazionali, presieduto dall’italiana Alessandra Mancini, consorte dell’ambasciatore del Perù nel Regno. Secondo quanto riferisce il sito strumentipolitici.it, che riporta la notizia, al ricettario “solidale” hanno contribuito 26 Paesi, fra i quali Indonesia, Malesia, Pakistan, Turchia, Iraq, Paesi del Golfo, Libano, Giordania, Palestina, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Mauritania, Mali, Senegal, Niger, Sud Africa e, come ventisettesimo partecipante, la Funci, la Fondazione della cultura islamica. Il Circolo, in omaggio al mese sacro dei musulmani che si chiude oggi, ha presentato il libro in questi giorni e, spiega Mancini, “è importante, in questo momento così intimo con Dio e con la comunità, aver dato forma a questa raccolta, frutto della generosità, del lavoro e della pluralità di tante mogli di ambasciatori musulmani nel mondo, dall’Asia all’Africa. Ne sono state prodotte 850 copie a spese dell’Icesco (Organizzazione islamica per l’educazione, le scienze e la cultura) e il ricavato verrà interamente evoluto a progetti di aiuto sociale, che ci siamo proposti e che sono svariati”. Tra le iniziative già intraprese ci sono “la donazione di 503 ceste di Ramadan a persone in situazione di assoluta necessità” e progetti come la sistemazione della biblioteca e del refettorio di una scuola rurale a Skhirat, 30 chilometri a sud di Rabat. Un’altra iniziativa in campo sarà di fornire del materiale idoneo ad una associazione di non vedenti che vivono in un quartiere disagiato (bastoni, libri in Braille). La gastronomia è anche uno strumento di rafforzamento dei legami culturali tra i popoli, come testimonia l’aiuto dato a due suore della carità di San Vincenzo de Paoli, che mandano avanti una scuola rurale per bambini, oggi chiusa a causa del Covid, ma che continuano a fornire cure e cibo alle diverse famiglie che vivono nelle baracche. Le religiose hanno anche allestito un centro per la cura dei bambini ustionati, per i quali servono cure e farmaci. “Con la pandemia tutte le situazioni di vulnerabilità si sono accentuate, qui come altrove. Ogni giorno – conclude la presidente del Circolo – riceviamo richieste di aiuto e non è facile arrivare a tutto. Come la nostra associazione di mogli di ambasciatori qui a Rabat, ne è pieno il mondo. L’importante è dare un volto umano e di solidarietà alla ‘diplomazia sociale’ di noi donne, il più delle volte considerate solo ‘al seguito’ dei nostri mariti ma, molto spesso, coinvolte nella realtà dei Paesi dove viviamo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo