Migranti: La Magra (parroco Lampedusa), “approccio ancora securitario, politica migratoria italiana non cambia con governi”

L’ipotesi di costituzione di una cabina di regia tra il ministro dell’Interno e i ministri di Difesa, Esteri e Trasporti “è  una impostazione sempre securitaria. Si parla di difesa e protezione ma non si parla mai di soccorso, di vera accoglienza e del bene delle persone migranti”. È il parere di don Carmelo La Magra, parroco di San Gerlando a Lampedusa, parlando oggi al Sir in seguito agli sbarchi degli ultimi giorni, con 1.750 persone ancora nell’hot spot sovraffollato. La mancanza di navi che soccorrono in mare e “il ruolo terribile della guardia costiera libica, di cui ci siamo ricordati solo quando hanno sparato ai pescatori italiani”, sintetizzano a suo avviso “l’aspetto securitario della politica migratoria italiana: finché non cambieremo prospettiva non farà che produrre morti”. “Anche questo governo – afferma – dimostra che i migranti vengono utilizzati da tutti, sia da quelli che definiamo ‘cattivi’, sia dai ‘buoni’. Nessuno propone soluzioni reali. La migrazione viene usato solo come strumento di propaganda politica, che sia un governo di destra, di sinistra o di coalizione. Non è stata portata nessuna soluzione ad un fenomeno prevedibile”. “Purtroppo ci ricordiamo dei migranti solo quando arrivano e iniziano a dare fastidio – conclude – . Abbiamo dimenticato tutti i morti. Se non ci fossero questi inconvenienti nessuno si ricorderebbe di loro”. Anche l’idea di un meccanismo europeo di salvataggio sembra sempre più lontana: “L’Italia dovrebbe diventare capofila nel dimostrare che è possibile. Più che attendere dimostrazioni di aiuto dagli altri dovrebbe indicare la strada”.

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