Cultura: Mattarella, “spettacolo settore tra i più colpiti dalla pandemia. Cinema, teatro, musica e danza parti irrinunciabili della vita sociale”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“So bene che lo spettacolo in generale, e lo spettacolo dal vivo in particolare, è tra i settori più colpiti dalle conseguenze della pandemia, al di là dei rilevanti interventi del governo per sostenere il settore. Si tratta di un impoverimento economico e culturale, quest’ultimo non risarcibile, che non può permanere a lungo. Perché il cinema, il teatro, la musica, la danza, in una parola l’arte, non sono elementi aggiuntivi della vita sociale di cui si possa fare a meno di fronte a problemi più gravi e urgenti; ne costituiscono al contrario arte irrinunciabile”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2021 che si è svolta al Quirinale.
Questa occasione, ha spiegato il Capo dello Stato, “è una festa del cinema, e dunque della cultura italiana” e “rappresenta un segnale di ripartenza, di speranza”. Mattarella ha voluto ricordare Ennio Morricone, Franca Valeri e Gigi Proietti evidenziando che “la loro morte ha reso ancora più triste il periodo della pandemia”. “Fanno parte a pieno titolo della storia artistica, del patrimonio culturale del nostro Paese. Non saranno dimenticati, non sarebbe possibile”, ha ammonito il presidente. “Sono certo – ha proseguito – che se fossero ancora tra noi incoraggerebbero tutti a trovare, nelle luci che si profilano nel contrasto al Covid, forza e determinazione per andare avanti, per ricominciare, per mettere in cantiere i progetti rimasti nel cassetto, per restituire pienamente al lavoro le straordinarie maestranze, le molteplici professionalità che fanno di questo settore non solo una punta della nostra cultura e della una espressione artistica ma anche un’industria di rilievo per l’Italia”. “La pandemia – ha osservato poi Mattarella – ci ha costretto a chiudere le porte dei cinema e dei teatri come nei periodi oscuri della storia dell’umanità quando i palcoscenici e i set sono vuoti, quando le orchestre tacciono e nessuno danza”.

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