Terra Santa: padre Patton (custode), “permettiamo alla luce della Pasqua di illuminare le nostre croci”

Custodia Terra Santa

Ieri, 5 aprile, i francescani della Custodia, guidati dal custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, si sono recati nel santuario della Manifestazione di Nostro Signore Gesù Cristo di Al-Qubeibeh per fare memoria dell’episodio del Vangelo nel quale si parla dei due discepoli di Emmaus. Due i momenti della festa, come riferisce la Custodia di Terra Santa, la messa al mattino e recita del vespro e adorazione nel pomeriggio. Dal custode è giunta l’esortazione a non farsi travolgere “dalle esperienze di sofferenza, dalla morte. Dobbiamo permettere alla luce delle scritture, alla luce della Pasqua di illuminare la nostra vita, le nostre croci”. Durante la messa sono state benedette due sculture lignee scolpite dall’artista Willy Messner, originario della Val Gardena (Italia). Rappresentano due momenti del brano del Vangelo a cui il Santuario fa riferimento. Nella prima si vede Gesù che, in cammino, spiega le Scritture ai due discepoli con gli occhi chiusi, con uno dei carmi di Isaia sul servo di Jahvè; nella seconda, invece, i tre personaggi sono a tavola e gli occhi dei discepoli sono aperti mentre Gesù, al centro, spezza il pane. “Siamo sempre geograficamente isolati, per diversi motivi”, è stato il commento di padre Bernard Thilagarajah, superiore del Convento e della fraternità inter-obbedienziale di Emmaus. “Ma quest’anno la riapertura ridotta ci ha resi davvero felici. Molta gente ha accolto il nostro invito di restare e spezzare il pane con noi, come fecero i discepoli con Gesù. Questa è una grande gioia, nella speranza che la gioia e il numero di pellegrini e fedeli raddoppi e triplichi presto”.

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