Pasqua: mons. Tisi (Trento), “il Risorto scaccia le paure e apre al futuro”

“Dopo più di un anno di pandemia, quell”andrà tutto bene’ degli inizi è ormai uno sbiadito ricordo. Frustrazione mista a rabbia sembrano prendere il sopravvento: con fatica gli auguri escono dalle nostre labbra”. È la constatazione con cui l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, ha aperto l’omelia della messa di Pasqua. “Come uscire da questa asfissia di speranza? Da dove riprendere il filo rosso della fiducia per tornare a respirare Vita?”, si è chiesto l’arcivescovo, indicando da subito una risposta: “La Parola di Dio ancora una volta ci soccorre: nel racconto delle apparizioni, il Risorto si assume in prima persona il compito di fugare dubbi, scacciare paure, aprire al futuro”.
Ad attestare il Risorto anche la comunità dei discepoli che, pur nelle contraddizioni della storia, ha consentito a mons. Tisi di affermare: “Dopo duemila anni continua il miracolo della santità, fatto di uomini e donne trasformati in pagine di Vangelo, resilienti, fedeli al Dio della vita”. Il presule ha concluso: “Non mi stancherò di dirlo: segno di Risurrezione è la meravigliosa umanità di Gesù consegnata dalle pagine evangeliche, rivelatrice di un amore ‘altro’, che fatichiamo a far diventare nostro, ma in realtà appartiene ai nostri desideri e alle nostre attese più profonde. Entriamo allora con i discepoli nel sepolcro e, da increduli, diventiamo credenti”.

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