Solidarietà: Aibi, al via “Mamme per la vita” per sostenere donne fragili accolte con figli nella Family House

“La mamma è per la vita. Che sia di pancia o di cuore. Che ti abbia partorito o accolto da un Paese lontano o solo per un tempo limitato in affido. La mamma fin dal primo istante, sarà per sempre”: lo sottolinea Aibi-Amici dei Bambini, lanciando l’iniziativa “Mamme per la vita”, che per la “Festa della mamma” (9 maggio) ha ideato una linea di t-shirt, tazza e shopping bag con un’illustrazione ad hoc: una mamma che con il suo bambino in braccio disegna idealmente un cuore. Linea di prodotti acquistabili esclusivamente sul sito della Fondazione di Aibi da oggi per tutto il mese di maggio.
I fondi raccolti vanno a sostegno di “Fame di mamma”: la campagna di Amici dei Bambini e la cooperativa Aibc per dire basta all’abbandono in Italia e garantire a ogni bambino una vita in famiglia e a ogni mamma o famiglia in difficoltà un adeguato sostegno e accompagnamento per potersi prendere cura dei propri figli. “Fame di mamma” sostiene i Centri servizi alla famiglia “Pan di Zucchero” attivi sul territorio italiano e ben 15 comunità d’accoglienza: comunità e appartamenti di semi e alta autonomia per mamme in situazione di fragilità insieme ai loro figli, case di accoglienza per adolescenti e minori stranieri non accompagnati e la Family House, un’eccellenza nel campo dell’accoglienza.
L’intento concreto dell’iniziativa “Mamma per la vita” è quello di raccogliere fondi per l’acquisto di un pulmino necessario alla Family House per proseguire al meglio nella sua opera di sostegno alle mamme in situazione di fragilità accolte insieme ai loro bambini. “La Family House è un servizio unico in Italia: una struttura dove la ferita dell’abbandono viene prevenuta e curata; una casa dove il dolore viene accolto, capito, lenito, aiutato a guarire; un intervento che mette al centro la salute del cuore e dell’anima, del bambino e della famiglia”, spiega una nota di Aibi.
“Casa, cura, protezione, ascolto, comprensione, supporto, fiducia – dice Valentina Bresciani, responsabile delle strutture di accoglienza di Aibc -: di questo hanno bisogno le mamme che, rese fragili da maltrattamenti, malattie, povertà, rischiano di abbandonare i loro figli. E questo è quello che assicuriamo aprendo le nostre braccia 24 ore su 24”.
“Aiutare una mamma in situazione di fragilità significa far rinascere una donna felice di abbracciare i propri bambini – continua Bresciani – e poter assumere pienamente il ruolo genitoriale ed è per questo che all’interno delle nostre strutture di accoglienza si presta una particolare attenzione alla figura della mamma andando a lavorare su tre livelli: il suo essere donna, il suo essere madre e la relazione con il proprio figlio”.
Una campagna nazionale che ha come testimonial Rossella Migliaccio, imprenditrice, autrice di “Armocromia” ed esperta di immagine, fondatrice di Italian Image Institute.

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