Migranti: naufragio nel Mediterraneo. Colombo (ResQ), “soccorrere obbligo giuridico oltre che morale”

“Ancora volta contiamo i morti nel Mediterraneo, ancora una volta il nostro mare è un cimitero per le persone e per il primo di tutti i diritti, il diritto alla vita. Essere salvati dall’annegare è un diritto non negoziabile, non può essere barattato con nulla. In mezzo al mare ci sono uomini, donne e bambini che chiedono aiuto, che rischiano di morire e che spesso muoiono: salvarli è un dovere”. Lo dichiara Gherardo Colombo, presidente onorario di ResQ – People Saving People, in riferimento al naufragio nel Mediterraneo in cui avrebbero perso la vita ieri 120 migranti. “Indipendentemente da quello che succede prima del mare, indipendentemente da quel che succede dopo il soccorso: di questi aspetti si deve occupare la politica, su questo è necessario aprire un dibattito – aggiunge -. Ciò che succede in mezzo al mare, invece, non può essere oggetto mediazioni. Soccorrere è un obbligo giuridico, oltre che morale. Chi rischia di annegare va salvato, non sono ammissibili alternative”.

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