Giorno del ricordo: Casellati, “coltiviamo la memoria, per consolidare il percorso di riconciliazione storica e culturale”

“La memoria è una ricchezza preziosa” ed “è solo su di una memoria piena, condivisa, libera da censure e pregiudizi che può consolidarsi quel percorso di riconciliazione storica e culturale che ha consentito di saldare tante fratture e che ha reso l’Italia una Nazione sempre più moderna, democratica e dialogante. Coltiviamo quindi la memoria; non smettiamo mai di avere fame di conoscenza e di verità”. Lo ha affermato il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel suo intervento in occasione della celebrazione del “Giorno del ricordo” svoltasi alla Camera dei deputati.
“Un’occasione solenne – ha osservato la seconda carica dello Stato – per rinnovare la vicinanza delle istituzioni agli orfani e ai familiari delle vittime delle foibe e a tutti gli esuli istriani, fiumani e dalmati. Un’opportunità per riflettere insieme su alcune delle pagine più dolorose della nostra storia”. “Pagine – ha ammonito – che ci raccontano una verità terribile, eppure per troppo tempo nascosta, taciuta, colpevolmente ignorata. Una verità che un inaccettabile negazionismo, figlio del pregiudizio, aveva relegato all’oblio”. “Ma la tragedia che si è consumata sulle terre del confine orientale a cavallo tra la fine della Seconda Guerra mondiale e i primi anni dell’Italia repubblicana non si può cancellare”, ha ammonito Casellati: “Non può essere fatta passare attraverso i filtri e le censure delle ideologie. La storia non è un racconto di parte: è testimonianza di ciò che è stato”.
“Rendiamo giustizia al dolore e al sacrificio di tanti nostri connazionali e impegniamoci a costruire un futuro sempre più libero dalle morse dell’intolleranza e dell’odio”, ha concluso il presidente del Senato, secondo cui “questo è il profondo significato del nostro essere insieme oggi; questo il messaggio che, come Istituzioni e come cittadini italiani, abbiamo il dovere di rinnovare alle giovani generazioni, perché siano sempre e comunque consapevoli costruttori di pace, di dialogo e di cooperazione tra i popoli”.

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