Cottolengo: Chieri, avviato il progetto dell’hospice. Don Arice, “spesso manca ancora un accompagnamento adeguato per i malati”

È stato avviato questa mattina il progetto del “Cottolengo Hospice” che sorgerà a Chieri (To) presso la Casa Cottolengo. L’hospice, in coerenza con la missione cottolenghina, accoglierà persone che necessitano di cure palliative e della terapia del dolore, soprattutto nella fase terminale della vita terrena. Il progetto è stato predisposto nel corso del 2020 e prevede, oltre alla realizzazione dei posti letto e delle strutture necessarie, anche un’azione di formazione del personale dei volontari che gestiranno l’hospice. Il progetto, in particolare, prevede di realizzare 21 posti per accogliere pazienti bisognosi di cure palliative e terapia del dolore soprattutto nella fase terminale.
Alla presentazione sono intervenuti l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice. “Nel luogo dove san Giuseppe Benedetto Cottolengo è morto santamente – ha sottolineato don Arice – vogliamo accompagnare le persone a concludere la loro giornata terrena con dignità”. “L’esperienza quasi bicentenaria della Piccola Casa – ha aggiunto – ci testimonia che è la compassione, nel senso etimologico del termine, ‘cum-patire’, il più grande antidoto alla domanda di morte che, non di rado, è generata da solitudini o da inadeguato approccio terapeutico, oltre che dalla mancanza di un accompagnamento psicologico e spirituale adeguato”. Padre Arice, rilevato che mancano ancora strutture sufficienti, ha poi detto: “L’accompagnamento delle persone morenti è stata un’attenzione particolare del Santo Cottolengo, fondatore della Piccola Casa”.
Mons. Nosiglia ha sottolineato che quello del Cottolengo è “un servizio molto atteso e richiesto, che intende favorire le cure terapeutiche e l’accompagnamento sanitario, umano e spirituale dei pazienti, quanto mai necessario nel campo della sanità”. “Mi auguro – l’auspicio espresso dall’arcivescovo – che la Regione possa pertanto agevolare in ogni modo questa opera offrendo anche un supporto finanziario, insieme alla diocesi e ai benefattori del Cottolengo, appropriato al costo complessivo di una realtà di eccellenza che fa onore alla sanità piemontese”.

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