Coronavirus Covid-19: Iss e Unicef, “la separazione mamma-neonato è associata a sensazione di angoscia e a maggiori difficoltà nell’allattamento”

“Quasi il 60% delle madri che, a causa della loro positività al Sars-CoV-2, sono state separate dai loro neonati, ha riferito di essersi sentita molto angosciata; uno stato emotivo che, in misura più lieve, ha comunque riguardato il 78% delle mamme che hanno sperimentato la separazione”. Inoltre, “quasi 1/3 di esse (il 29%) non è stato in grado di allattare una volta riunite con i loro bambini, nonostante innumerevoli tentativi”. Di contro, “fra i bambini allattati, le cui mamme Covid positive hanno praticato il contatto pelle-a-pelle e il rooming-in, è stato riscontrato un rischio ridotto, non significativo, di ospedalizzazione. Solamente il 7,4% dei neonati di età ≤3 giorni è risultato a sua volta positivo”. Sono questi i dati salienti che emergono dal Covid Mothers Study, un’indagine internazionale che ha coinvolto centinaia di mamme, pubblicata sulla rivista “Breastfeeding Medicine”, coordinata dall’ Harvard Medical School di Boston (Massachusetts – Usa) e alla cui realizzazione hanno collaborato, tra gli altri, Istituto superiore di sanità (Iss) e Unicef Italia.
“Come già confermato dai dati italiani della sorveglianza Itoss (sistema di sorveglianza ostetrica, ndr), le madri positive al virus Sars-CoV-2 potrebbero allattare in sicurezza e mantenere il contatto stretto con i loro bambini, secondo quanto raccomandato. Separare le madri dai propri bambini e bambine causa alle madri stesse una condizione di stress e può compromettere l’allattamento – dichiara Angela Giusti, ricercatrice dell’Iss e co-autrice dello studio –. Infatti, per i neonati, che non sono stati allattati direttamente al seno e che non hanno avuto un contatto pelle-a-pelle, è risultato meno probabile l’allattamento esclusivo nei primi tre mesi. La nostra ricerca rafforza, quindi, la raccomandazione che l’allattamento dovrebbe continuare ad essere incoraggiato e sostenuto anche in questa era pandemica e che esso è indicato anche per le madri infettate dal Sars-CoV-2″.
“Quanto riscontrato nello studio concorda con le raccomandazioni dell’Oms e dell’Unicef su allattamento nelle madri Sars-CoV-2 positive e sottolinea il diritto di ogni bambino e ogni bambina di stare con i propri genitori, anche se affetti da Covid-19, per non incorrere in stress ulteriore. Il Programma Oms/Unicef degli Ospedali Amici delle bambine e dei bambini promuove queste buone pratiche basate sulle prove di efficacia da tempo e siamo lieti che i risultati di questa ricerca e di altre condotte dall’Unicef e dall’Iss rafforzino queste basi scientifiche”, sottolinea la presidente dell’Unicef Italia, Carmela Pace.
Il campione era composto da 357 madri provenienti da 31 Paesi, 129 delle quali erano madri di neonati di età ≤30 giorni.

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