Chiese Orientali: card. Sandri (Prefetto), celebrata la festa di san Maroun, fondatore della Chiesa Maronita

Divina liturgia solenne, ieri a Roma, in occasione della festa del fondatore della Chiesa maronita, il monaco san Maroun. La celebrazione è stata presieduta dal procuratore del patriarca maronita  presso la Santa Sede, il vescovo Rafic El Warcha, e ha visto, tra gli altri, la presenza dell’arcivescovo segretario del Dicastero orientale, mons. Giorgio Demetrio Gallaro, di mons. Flaviano Rami Al Kabalan, procuratore del patriarca siro presso la Santa Sede, oltre che degli ambasciatori del Libano presso la Santa Sede e l’Italia. Al termine della liturgia, il card. Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha rivolto un saluto nel quale ha ricordato la terribile esplosione del 4 agosto nel porto di Beirut e le successive gare di sensibilizzazione, “con visite internazionali tese a dare speranza, appelli, parole di incoraggiamento”, e di solidarietà concreta “da parte di istituzioni e privati, fondazioni, libanesi nella diaspora e molti altri”, nelle quali “Papa Francesco e la Santa Sede sono stati in prima linea”. Il Prefetto ha elogiato il popolo libanese che, “benché piegato dalla crisi economica, sociale e politica, si è dato da fare per venire incontro alle necessità dei più colpiti: per liberare le strade, accogliere quelli rimasti senza un tetto, distribuire generi di prima necessità, pensare a riparare le strutture ad uso della comunità come ospedali e scuole”. Nel saluto il card. Sandri ha ripercorso anche “tutti gli interventi del Papa, alle udienze generali e durante la recita dell’Angelus, fino al lungo passaggio dedicato al Libano nel contesto del Medio Oriente nel discorso (8 febbraio) al Corpo diplomatico. La visita come inviato speciale del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, la sessione straordinaria della Roaco dedicata al Libano con il coordinamento delle iniziative di monitoraggio e ricostruzione da parte di alcune agenzie”. “Segnali di una Chiesa viva e che vuole vivere per le strade del mondo accanto ai suoi figli e alle sue figlie e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà”, ha concluso il prefetto che ha affidato a san Maroun, “la Chiesa maronita e il Libano e tutti i suoi figli sparsi nel mondo”.

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