Natale: mons. Roncari (Grosseto e Pitigliano), “Gesù opera nel cuore di chi lo cerca”

“Ognuno di noi sa, dentro di sé, con che animo arriva a questi giorni di festa. Chi, forse, senza essersene neppure accorto, preso magari da tante responsabilità; chi, magari, nella distrazione, chi con qualche peso o preoccupazione nel cuore; chi, invece, avendo avuto la possibilità di entrare in se stesso e vivere l’Avvento come un cammino di incontro… a Colui che ci viene incontro”. Mons. Giovanni Roncari indirizza il suo messaggio di auguri alle diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello. “Qualunque sia lo stato del nostro animo e la condizione attuale della propria esistenza, davanti a quel Bambino che nasce e che, nella fede, è Cristo Signore, desidero con tutto il cuore aiutarvi a riaccendere in voi la gioia dell’annuncio dato dagli angeli ai pastori in quella notte di oltre duemila anni fa: ‘Oggi è nato per voi un salvatore, che è Cristo Signore’”. Roncari scrive: “È un annuncio di gioia che oggi si rinnova qui, per noi. Come? Prendendo quell’annuncio sul serio. È chiaro che se il Natale viene ‘affogato’ in cose che non gli appartengono, non perché siano cattive – tutt’altro –, ma perché sono altro rispetto all’annuncio del Natale, rischiano di non dire più nulla. Se invece quell’annuncio è preso sul serio, se viviamo il Natale per quello che è, cioè la celebrazione sacramentale della nascita di nostro Signore Gesù Cristo, allora cambia la prospettiva”.
Aggiunge: “Se siamo affaticati, preoccupati, non saranno certo le luci esteriori a farci ritrovare la pace del cuore. La pace la si può recuperare lasciandoci trovare da questo Dio che da sempre è in cammino e cerca ognuno di noi. La Scrittura ci dice che superbo è colui che tiene il proprio cuore lontano da chi lo ha creato; oggi possiamo tradurre questo nella distanza che frapponiamo tra noi e Dio soprattutto attraverso la violenza – fisica, verbale, psicologica – così diffusa nelle nostre relazioni. Natale, allora, può essere l’occasione che ci è data per fare pace con noi stessi, col Signore, con le creature, coi fratelli che ci vivono accanto”.
“A coloro che si dicono cristiani rinnovo l’esortazione a prendere sul serio l’annuncio che Dio si fa uomo. A chi non si ritiene cristiano, l’augurio è che possa restare incuriosito dalla figura di Gesù di Nazareth, come quei greci di cui parla il Vangelo, che chiedono a Filippo: ‘Vogliamo vedere Gesù’. Sarà Lui, poi, a lavorare nel cuore di chi lo cerca”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa