Dante: Medicinema, a Todi dieci giorni di iniziative per ricordare il Sommo Poeta

Per i 700 anni dalla morte di Dante, avvenuta a Ravenna nel settembre 1321, Todi ha offerto un ricco itinerario di eventi contrassegnati come le Giornate di Dante. L’insieme delle manifestazioni, dal 9 al 19 dicembre, è stato organizzato dall’associazione culturale “Medicinema” con il patrocinio della diocesi di Orvieto-Todi, del Comune e dell’assessorato alle Politiche familiari tuderte. Un itinerario che, a detta del direttore artistico Alberto Di Giglio, ha voluto invitare il pubblico non solo a leggere Dante ma a farsi attraversare dalla sua parola potente.
Ad aprire la rassegna “La gloria di Colui che tutto move. La felicità nel Paradiso di Dante”, mostra che ha campeggiato sotto i Voltoni dei Palazzi comunali di piazza del Popolo in collaborazione con la Fondazione per l’Amicizia dei Popolo, che, a illustrazione del Paradiso dantesco, ha messo in scena il cammino del poeta verso la visione finale di Dio. Protagonista è la bellezza del volto di Beatrice che per Dante è “gloria”, o “manifestazione” divina, richiamo verso quel Centro dell’universo che “tutto muove” secondo la legge creatrice dell’Amore.
Al centro delle Giornate la “Lectura Dantis”. La lettura integrale della Divina Commedia (anche in diretta streaming) è stata realizzata in un mix di presenze fisiche e virtuali nell’arco di tre giornate. Presenti in video tra gli altri, Michele Placido, Daniela Poggi, Alberto Michelini.
Grazie ai circa cento lettori, il pubblico – in sala e on line – è stato condotto lungo un percorso che è stato esposto, a presentazione delle tre cantiche, da personaggi della cultura con esperienze dantesche: il poeta Davide Rondoni per il Purgatorio e il compositore Marco Frisina per l’Inferno e il Paradiso.
Non sono mancati spunti di approfondimento e di dibattito su vari temi dell’universo di Dante, in particolare le presenze femminili nel suo vissuto e nella sua opera. A rispondere alle tante domande sui misteri che riguardano il Dante uomo, figlio, padre e marito, è stata la narrazione di Luigi Boneschi (autore di vari documentari e ricerche decennali sull’argomento) con “Donne ch’avete intelletto d’amore. Figure femminili nella vita di Dante e Boccaccio”, arricchita dalle letture di brani da Vita Nova, Rime e Paradiso dell’attrice Cristina Odasso.
A seguire lo spettacolo teatrale “Le Dantesche”, scritto da Davide Rondoni.
Protagonista immancabile il cinema. Si è partiti con la proiezione di Inferno, film muto italiano del 1911 con musiche eseguite dal vivo del maestro Ludovico Fulci.
Momento clou delle Giornate, in sinergia con l’Istituto polacco di Roma, è stato l’arrivo a Todi di Lech Majewski, un maestro della cinematografia mondiale che ha presentato al pubblico alcune sue opere, tra cui la pellicola “Onirica-Film of dogs”, ispirata in modo del tutto originale alla Divina Commedia. Il regista polacco è stato premiato da Stefano Grillo e Alberto Di Giglio con la menzione d’onore di Medicinema: “A Lech Majewski, artista totale del cinema e della pittura le cui visioni hanno incontrato nuovi orizzonti nel grande immaginario di Bosch, Brueghel e Dante Alighieri”.

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