Editoria: Rogate Ergo, nel numero di dicembre il Natale nel segno del dialogo tra cristiani e non credenti

La copertina del numero di dicembre di Rogate Ergo (foto archivio)

C’è un punto su cui cristiani e non credenti possono ritrovarsi a Natale? Il numero di dicembre della rivista di animazione vocazionale “Rogate ergo” lo individua nel mistero della vita, precisamente nelle parole del profeta Isaia: “Un bambino è nato per noi”. “Natale richiama alla memoria il tempo in cui tutti da bambini abbiamo coraggiosamente affrontato il cammino della vita – scrive il teologo, don Armando Matteo -, il tempo in cui ce l’abbiamo fatta a diventare grandi. E, se siamo credenti, Natale ci ricorda che Dio si è fatto bambino per sostenerci nel compito di essere all’altezza della vita”. Sotto questo aspetto il biblista don Giuseppe De Virgilio riflette, alla luce della Sacra Scrittura, sulla condizione umana, segnata dalla temporalità.
Con lo sguardo rivolto all’attualità la psicologa Claudia Ciotti si sofferma sul valore del tempo. “La pandemia – scrive – ha accellerato processi già in atto, aprendoci la possibilità di cercare il senso delle cose dentro e oltre la scorza della quotidianità”. Resta, però, un problema da risolvere: l’ossessione della velocità, che può condurre all’alienazione. “Una vita trascorsa sotto accelerazione rischia di diventare inconcludente. La quantità degli eventi non rende piena la vita”, scrive lo psicoterapeuta Vittorio Luigi Castellazzi, mentre il vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino, confessa quanto sia difficile anche per i sacerdoti rapportarsi con il tempo. “Noto un grande affanno per le tante e troppe cose da fare – dice -. Non è però semplicemente una questione di tempo, ma di cuore! I preti più affannati non sono quelli più impegnati. Nella vita di un prete è male lavorare troppo, ma anche troppo poco!”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa