Beatificazione suor Ripamonti: domani a Brescia ci sarà anche Irene Zanfino, guarita grazie alla sua intercessione

Domani, nella cattedrale di Brescia, alla cerimonia di beatificazione di suor Lucia Ripamonti ci sarà anche Irene Zanfino, la meranese protagonista della guarigione miracolosa avvenuta grazie all’intercessione di suor Lucia. Nell’aprile 1967 Irene venne investita da un’auto in viale Druso a Bolzano. La bimba, che all’epoca aveva 6 anni, giunse in ospedale in arresto cardiaco e con una grave commozione cerebrale e rimase in coma profondo per diversi giorni. Fin da subito i medici non nascosero che per la piccola non c’erano speranze. Genitori e parenti iniziarono allora a pregare e si affidarono all’intercessione di suor Lucia Ripamonti, che apparteneva alla congregazione delle Ancelle della carità, così come le suore che operavano nell’ospedale bolzanino. Dopo una settimana si notarono i primi miglioramenti. Irene si risvegliò dal coma e dopo un mese venne dimessa completamente guarita. Un risultato, questo, che i medici non si sarebbero mai aspettati. Irene oggi è infermiera, è sposata e madre di tre figli. Nell’agosto 2012 si è aperta a Bolzano l’inchiesta diocesana sulla guarigione miracolosa di Irene per intercessione di suor Lucia Ripamonti. A condurre la causa sono stati il delegato del vescovo, padre Alois Hillebrand. Il perito medico, dottor Fabrizio Fontanella, e il promotore di giustizia Josef Torggler. Dopo 19 sessioni, l’inchiesta è stata chiusa nel novembre 2012 e il vescovo Ivo Muser ha posto il sigillo sugli atti della causa, aggiungendo anche una particolareggiata relazione del perito medico. Gli atti sono stati quindi inviati a Roma, alla Congregazione per le cause dei santi. Domani a Brescia alla celebrazione di beatificazione presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, parteciperà anche il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser.

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