Referendum costituzionale: Ceccanti (La Sapienza), “abbassamento di numero renderebbe candidati più visibili”

Si è svolto ieri sera un incontro on line dal titolo “Focus Costituzione: verso il referendum”, promosso dalla Comunità di Connessioni e dedicato al Referendum costituzionale del 20 e del 21 settembre. A confrontarsi sul tema e a dialogare con i giovani membri dell’associazione impegnata ad approfondire i temi della vita sociale e politica, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e dei princìpi della Costituzione, sono stati Stefano Ceccanti e Pierluigi Castagnetti, rispettivamente sostenitori del sì e del no al prossimo Referendum costituzionale. A introdurli è stato il gesuita padre Francesco Occhetta, coordinatore della scuola di formazione politica Connessioni, che ha sottolineato la centralità della Costituzione nel sistema democratico, “un faro che ci permette di riconoscerci nello spazio pubblico pur senza conoscerci”. “La prima proposta di riforma per il taglio dei parlamentari da parte del gruppo Pd risale al 2008 e l’individuazione del numero di seicento parlamentari fu individuato già negli anni Novanta – ricorda Ceccanti, parlamentare del Pd e docente alla facoltà di Scienze politiche dell’Università La Sapienza di Roma –. Quella oggetto del referendum è una piccola riforma, ma migliorativa della situazione attuale. Essa permetterebbe di eleggere meno persone e l’abbassamento di numero favorirebbe un migliore rapporto di rappresentanza e renderebbe i candidati più visibili”. Se secondo Ceccanti la posizione sul referendum deve prescindere da quella su una futura legge di riforma del sistema elettorale, “bisogna essere consapevoli che la legge di riforma costituzionale potrebbe aprire le porte a ulteriori passaggi, in un percorso per tappe ragionevole”.

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