Parlamento Ue in Italia: webinar su Recovery Fund con politici e stakeholder. Proposte per ripartire dopo la pandemia

“L’obiettivo del piano di ripresa dell’Ue non può essere semplicemente quello di far tornare il Pil ai livelli pre-crisi Covid”, ha affermato l’eurodeputato Dragos Pislaru (Renew Europe) presentando la posizione del Parlamento europeo nel processo di negoziazione delle linee guida che regoleranno l’accesso al Recovery Fund, nel corso di una consultazione pubblica organizzata dall’ufficio del Parlamento europeo in Italia a cui hanno partecipato una serie di stakeholder italiani. Sarà rilancio – ha affermato Pislaru – se le riforme finanziate metteranno in campo una “coerente” accelerazione in termini di svolta ambientale e digitale, affinché si profili una nuova “competitività” e “produttività” dell’Europa sul piano mondiale. Un elemento su cui puntare, ha sottolineato Pislaru, dovrà essere la “solidarietà” emersa fortemente in tante esperienze diffuse nei mesi scorsi, attraverso investimenti in coesione sociale, primi fra tutti lo sviluppo di servizi sociali e di lotta alla povertà. Altro elemento che le riforme dovranno rafforzare sono le istituzioni e l’amministrazione pubblica, perché “per affrontare gli shock servono istituzioni forti”. Infine i giovani: “Ogni riforma che avverrà nel quadro del rilancio dovrà essere portatrice di una visione di lungo periodo” (e per il Parlamento il 10% dei finanziamenti dovrebbe avere come clausola l’obiettivo esplicito delle giovani generazioni). Fondamentale è “che i soldi europei siano spesi da governi che traducono in realtà i valori europei”.
Tra le tante le proposte emerse dal dibattito con gli stakeholder: che siano finanziate misure di prevenzione contro le catastrofi e ci si doti di una dimensione assicurativa dal rischio pandemico (Maria Bianca Farina, Ania); che si sostenga la creazione di un registro elettronico europeo sulla sostenibilità delle piccole e medie imprese (Sergio Gatti, Federcasse), che non si trascuri la dimensione dei progetti europei di larga scala (Alberto Mazzola, Fs), che si prevedano deroghe per gli aiuti di stato e semplificazione delle procedure (Luigi Scordamaglia, Coldiretti), che si abbia un approccio partecipativo e si lavori per una digitalizzazione più vasta per riqualificare le aree rurali oggi sguarnite di servizi (Alessandra De Santis, Confederazione italiana agricoltori).

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