Lesbo: dopo l’incendio nel campo di Moria migliaia di persone senza un riparo. Cliniche distrutte, cure mediche in strada

Il campo di Moria dopo l'incendio - credits: Kitrinos Healthcare

Sono migliaia i richiedenti asilo senza più nemmeno una tenda sotto cui dormire nel campo di Moria nell’isola di Lesbo, dopo il drammatico incendio di ieri che ha portato ulteriore devastazione in una situazione già disumana. Il campo ospita circa 13.000 persone, nonostante la capienza sia inferiore a 3.000. Container e tende sono completamente distrutte. Le drammatiche immagine degli sfollati sono state diffuse poco fa sui social da Kitrinos Healthcare, una organizzazione umanitaria che opera tra Gran Bretagna e Grecia con personale medico, paramedico, mediatori culturali e tanti volontari che prestano servizio nel campo di Moria, anche con cliniche mobili.

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Parte dei farmaci e delle forniture mediche sono andate distrutte durante l’incendio. In queste ore medici e infermieri stanno prestando soccorso ai pazienti in strada perché nulla rimane della loro clinica. Il team Kitrinos ha avviato una raccolta fondi per sostenere l’azione dei volontari nel campo di Moria ed in poche ore hanno già raccolto 13.000 euro.

Molte persone sfollate dal campo sono costrette a dormire ai lati di una strada ad alto scorrimento, perché è proibito avvicinarsi al campo o andare nelle vicine città. “Questo è inaccettabile e doloroso. Non può accadere in Europa, né ovunque”, commenta l’organizzazione.

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