Lavoro: Istat, a luglio l’occupazione torna a crescere (57,8%) dopo quattro mesi di flessione. Ma da febbraio sono andati persi quasi 500mila occupati

“A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione torna a crescere mentre, a fronte del calo dell’inattività, prosegue l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro”. Il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2%). Lo comunica oggi l’Istat, diffondendo i dati provvisori su “Occupati e disoccupati” a luglio 2020.
“A luglio 2020, il numero di occupati torna a crescere, soprattutto tra le donne e i lavoratori con più di 35 anni; continua il recupero delle ore lavorate pro capite e l’espansione del segmento di persone in cerca di lavoro”, spiega l’Istat, sottolineando che “ciononostante, da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400mila”.
Stando ai dati diffusi, l’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti.
Il confronto tra il trimestre maggio-luglio 2020 e quello precedente (febbraio-aprile 2020) segnala comunque un livello di occupazione inferiore dell’1,2%, corrispondente a -286mila unità.
Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila); unica eccezione sono gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti.

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