Coronavirus Covid-19: Cts, “riapertura scuole esigenza primaria, ma altrettanto la sicurezza”. No mascherine se garantito il metro di distanza

“L’apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività. Pertanto, accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte”. È quanto scrive in una nota il Comunicato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, che ricorda di aver “elaborato diversi documenti con elementi tecnici di valutazione, sottoposti al decisore politico, circa la possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da Sars-CoV-2, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza per la riapertura delle scuole per il nuovo anno scolastico”.
Dopo aver rammentato le recenti indicazioni dell’Oms rispetto all’uso delle mascherine in ambito scolastico differenziandole per fasce di età – fra 6 e 11 anni, uso condizionato alla situazione epidemiologica locale; dai 12 anni in poi, utilizzare le stesse previsioni di uso degli adulti – e la conferenza promossa ieri da Oms e dal ministro Robero Speranza nella quale si è ribadita “la necessità di affiancare l’uso delle mascherine alle altre misure preventive, quali il distanziamento sociale, la sanificazione delle mani, l’etichetta respiratoria ,un’accurata informazione ed educazione sanitaria in linguaggio adeguato all’età degli studenti”, il Cts offre una serie di raccomandazioni tecniche. Rispetto al distanziamento, “in tutti i contesti di condizione statica, il Cts ribadisce l’importanza dell’uso delle mascherine”, con alcune precisazioni. In particolare, “nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto). Nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria”.
“L’uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…)”, aggiunge il Cts, evidenziando che “il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate potranno determinare una modifica delle raccomandazioni proposte, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi”.

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