Crimine organizzato: Università Cattolica, “impatto degli episodi nel settore retail attenuato per emergenza Covid”

“L’impatto degli episodi di Orc (l’Organised Retail Crime, ossia attività criminali di gruppi organizzati a danno di aziende del settore retail e Gdo, ndr) è in parte stato attenuato a seguito dell’introduzione delle misure di contenimento per l’emergenza Covid-19”: è quanto emerge dalla ricerca, “L’Organised Retail Crime in Italia”, condotta da “Crime&tech”, spin-off di Università Cattolica del Sacro Cuore – Transcrime, in collaborazione con l’associazione “Laboratorio per la Sicurezza”.
“Il 74% dei rispondenti” all’indagine “sottolinea però come sia prevedibile aspettarsi un futuro adattamento dell’Orc alle nuove condizioni post-emergenza. In particolare, si può ipotizzare un incremento dei reati criminali connessi alla crescita dell’e-commerce e alla conseguente maggiore movimentazione dei prodotti”. Riguardo alle strategie aziendali, l’85% dei rispondenti dichiara di voler intervenire con misure specifiche per contrastare l’Orc. Tuttavia, molti (58%) lamentano una mancanza di risorse dedicate. Dalle risposte non sembra inoltre esserci consenso sul tipo di contromisure da utilizzare per contrastare il fenomeno”.
Secondo Ernesto Savona, direttore di Transcrime e amministratore delegato di Crime&tech, “i risultati dello studio suggeriscono come sia importante per i retailer e le aziende di servizi cercare di migliorare la raccolta e l’analisi di dati affidabili sugli episodi criminali. Sarà inoltre importante adottare strumenti analitici che facilitino il monitoraggio delle transazioni o delle controparti e che permettano di valutare e prevedere la serialità degli episodi criminali e la vulnerabilità delle aree e dei punti vendita”.
Giuseppe Mastromattei, presidente del “Laboratorio per la Sicurezza”, aggiunge: “La presenza di gruppi organizzati è uno dei principali rischi per il mondo del retail con forti ricadute economiche e sociali. La condivisione efficace delle informazioni, attraverso la partecipazione di tutti gli stakeholder, è determinante per aumentare la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno in modo da definire quali possano essere le migliori e più efficaci azioni di contrasto”.

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