Coronavirus Covid-19: Istat, il 70,2% delle imprese ha fatto ricorso alla cassa integrazione. Il 42,6% ha chiesto un nuovo debito bancario

“Per fronteggiare gli effetti dell’epidemia Covid-19 la tipologia di misure cui le imprese hanno fatto maggior ricorso è quella della Cassa integrazione guadagni (Cig) o di strumenti analoghi come il Fondo integrazione salariale (Fis). Anche grazie all’allargamento della platea di possibili fruitori, è stata utilizzata da oltre il 70,2% delle aziende con almeno 3 addetti, con poche differenze tra classi dimensionali”. Lo rende noto oggi l’Istat diffondendo il report “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19”.
“Il fabbisogno di liquidità generato dalla crisi – spiega l’Istat – trova nel ricorso al credito bancario lo strumento di risposta principale: il 42,6% delle imprese ha scelto l’accensione di nuovo debito bancario, anche tramite le misure di sostegno disposte in materia (garanzie pubbliche ex Dl 23/2020)”. A orientarsi verso un nuovo debito sono soprattutto le imprese micro e piccole (rispettivamente 42,6% e 43,6%). Analizzando i settori di attività, vi ricorrono con relativa maggior frequenza le imprese attive nella produzione di beni alimentari e di consumo (la fabbricazione di articoli in pelle raggiunge il 54,4%). “Nonostante la situazione di eccezionale gravità – si legge nel report – esiste una platea relativamente ampia di imprese in grado di far fronte all’emergenza con le proprie risorse. Circa il 23,2% (26,0% dell’occupazione) dichiara che non ricorrerà ad alcuno strumento per fronteggiare la mancanza di liquidità”.
La crisi economica, che ha colpito il sistema produttivo a seguito dell’emergenza sanitaria, produce – nelle valutazioni delle imprese – effetti di medio periodo per quasi nove aziende su dieci. Stando ai dati diffusi, oltre la metà delle imprese (51,5%, con un’occupazione pari al 37,8% del totale) prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020 e il 38,0% (27,1% il loro peso occupazionale) segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività.

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