Messaggio Papa alle Pom: Tornielli, “valenza che va ben al di là” di coloro a cui è indirizzato

“Come la luna, anche la Chiesa non brilla di luce propria e, quando guarda troppo a sé stessa o confida nelle proprie capacità, finisce per essere autoreferenziale e non dona più luce ad alcuno”. È il commento di Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, al messaggio indirizzato oggi dal Papa alle Pontificie Opere Missionarie (Pom), la cui origine è il contenuto dell’esortazione “Evangelii gaudium”, il testo che ha tracciato il cammino dell’attuale pontificato. “Francesco ricorda che l’annuncio del Vangelo e la confessione della fede cristiana sono un’altra cosa rispetto ad ogni proselitismo politico, culturale, psicologico o religioso”, osserva Tornielli, secondo il quale “è evidente, dal messaggio alle Pom, l’intento del Papa di arginare quella tendenza a considerare la missione come qualcosa di elitario, da indirizzare e dirigere mediante programmi a tavolino applicando strategie, che ottengano una ‘presa di coscienza’ attraverso ragionamenti, richiami, militanze, addestramenti”. “Risulta altrettanto evidente dal testo pontificio pubblicato oggi – si legge ancora nell’editoriale – che il vescovo di Roma considera questo un rischio presente e dunque le sue parole hanno una valenza che va ben al di là delle Pontificie Opere Missionarie, alle quali è diretto. Per evitare l’autoreferenzialità, l’ansia di comando e la delega dell’attività missionaria a ‘una classe superiore di specialisti’ che considerano il popolo dei battezzati una massa inerte da rianimare e da mobilitare, Francesco ricorda alcuni dei tratti distintivi della missione cristiana: gratitudine e gratuità, umiltà, prossimità alla vita delle persone lì dove sono e così come sono, predilezione per i piccoli e per i poveri”.

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