Povertà educativa: ministeri Salute e Istruzione, Fondazione Zancan e “Con i bambini”, nasce il protocollo “Crescere senza distanza”

Apprendimento ed educazione a distanza: da queste due esigenze nasce il protocollo “Crescere senza distanza. Cosa ci insegnano le esperienze dei ragazzi con patologie croniche sull’apprendimento a distanza”, siglato da ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Fondazione Zancan e impresa sociale “Con i bambini”.
Il protocollo è rivolto a bambine e bambini ospedalizzati e successivamente dimessi, che in questo periodo di emergenza sanitaria da Coronavirus e di sospensione delle attività didattiche hanno l’accresciuta necessità di una risposta efficace ai bisogni educativi.
L’intesa appena siglata prevede una nuova mappatura dei protocolli di insegnamento e apprendimento (teaching e learning) a distanza, per mettere a frutto quanto già si conosce e si fa per l’età evolutiva affetta da quelle patologie croniche che costringono i bambini a sperimentare “la scuola a distanza”. L’iniziativa avrà la durata di un anno e prevede il coinvolgimento di medici, insegnanti, educatori degli ospedali, dei centri di oncoematologia pediatrica o di malattie rare e croniche e delle scuole che volontariamente hanno aderito in tutta Italia.
Saranno raccolti e studiati i protocolli in uso e tutte le esperienze italiane di scuola in ospedale e di scuola a distanza. Saranno coinvolte anche le famiglie che hanno sperimentato l’insegnamento a domicilio perché possano illustrare le proprie esperienze. Da questo studio, che prevede il coinvolgimento degli alunni di 9 classi delle scuole italiane (tre al Nord, tre al Centro e tre al Sud), nasceranno un nuovo protocollo “Crescere senza distanza” e nuove linee guida che recepiranno i cambiamenti necessari e quindi miglioreranno la qualità dell’offerta.
“La salute è il risultato di un insieme di fattori di cui anche l’educazione e l’apprendimento sono parte”, sottolinea la sottosegretaria di Stato alla Salute, Sandra Zampa. Per la vice ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, “la scuola funziona bene se non perde nessun alunno”.
“Abbiamo pensato di chiedere a ragazzi con gravi malattie, ai loro genitori, insegnanti, operatori sanitari come riescono a integrare le cure e la scuola a distanza”, spiega Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Emanuela Zancan onlus. Secondo Carlo Borgomeo, presidente di “Con i bambini”, “questa grande crisi comporta un rischio concreto per i ragazzi, per il ritardo negli studi, l’acuirsi delle criticità sociali e familiari, i risvolti di una socialità mancata. Le differenze sociali si fanno più profonde e la povertà educativa, che è mancanza di opportunità, preoccupa di più”, ma si può combattere “creando sinergie tra istituzioni e agenzie educative”.

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