Migranti: p. Ripamonti (Centro Astalli), “aumenta esclusione sociale, effetto dei decreti sicurezza”. +29% accessi al centro di ascolto, +79% senza documenti

“In tutti i nostri servizi si sono fatti sentire gli effetti dell’entrata in vigore dei decreti sicurezza, non tanto sul numero delle persone che abbiamo assistito ma sulla loro vita che è divenuta sempre più precaria. In queste settimane di chiusura caratterizzate dallo slogan ‘Io resto a casa’ è diventato ancora più evidente che nel nostro Paese molte persone questa casa non ce l’hanno e tra questi molti migranti che abbiamo reso irregolari nel tempo, con le nostre politiche di esclusione che, invece di creare sicurezza, creano instabilità sociale”. Lo ha detto oggi padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, durante la presentazione via web del Rapporto annuale 2020 “Un anno di attività in favore di richiedenti asilo e rifugiati”. A seguito della crescente precarietà la struttura dei gesuiti ha registrato nel 2019 l’aumento del 29% di accessi al centro di ascolto. Secondo il Rapporto gli utenti che si sono rivolti al servizio sprovvisti di documenti validi sono notevolmente aumentati (+79%). Agli effetti dei decreti sicurezza si sono aggiunte le complicazioni dovute alle disposizioni della Questura, che non riconosce più come residenza valida l’indirizzo fittizio né per i richiedenti asilo né per i titolari di protezione umanitaria, che si ritrovano così sprovvisti di un requisito fondamentale per convertire il permesso di soggiorno in motivi di lavoro. Circa i due terzi delle persone che si sono rivolte all’ambulatorio nel 2019 non risulta iscritta al Servizio sanitario nazionale. La riduzione dei servizi sociali nei centri accoglienza straordinaria (Cas) ha reso più difficoltosa anche la cura delle vulnerabilità. Nei centri in convenzione con il Siproimi, rispetto all’anno precedente, il numero degli ospiti vulnerabili è salito in proporzione dal 30 al 40%. Nel 2019 si sono rivolti al Centro Astalli 20.000 persone migranti, di cui 11.000 a Roma (sono 7 le associazioni della rete). I volontari sono 617, gli operatori un centinaio. Sono stati distribuiti 56.475 pasti e accolte 835 persone, di cui a Roma 375. I beneficiari dei progetti realizzati sono stati 1.495. Gli studenti incontrati nell’ambito dei progetti “Finestre e Incontri” sono stati 25.679.

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