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Scozia: counselling on line e pillole abortive via posta. Mons. Gilbert, senza linee guida di tutela donne indirizzate all’interruzione di gravidanza?

(Londra) “A rischio è la salute delle donne e non esiste modo di assicurarsi che non vengano, di fatto, costrette all’aborto perché tutto avviene on line senza che siano seguite le solite linee guida di tutela”. Sono parole durissime quelle usate dal vescovo di Aberdeen, Hugh Gilbert, presidente della Conferenza episcopale cattolica scozzese, nella lettera inviata oggi al ministro della salute Jeane Freeman. “Trovo profondamente disturbante la decisione del governo scozzese di consentire che il counselling alle donne che aspettano un figlio e hanno dubbi sul fatto di portare a termine la gravidanza avvenga on line o per telefono”, scrive il leader dei vescovi scozzesi nella lettera. “È anche preoccupante il fatto che le pillole abortive arrivino via posta”. E aggiunge: “Mi chiedo se le donne stiano ricevendo informazioni su tutte le possibilità che sono loro disponibili compresi i dettagli delle organizzazioni disposte ad aiutarle a portare a termine la gravidanza”. La lettera parla anche del “rischio di gravi emorragie e sepsi provocate dagli aborti tra le pareti domestiche” e definisce “profondamente deprimente il fatto che, nel mezzo di questa pandemia, quando le risorse di quasi ogni governo vengono dirette verso la preservazione della vita, soprattutto dei più deboli e vulnerabili, il governo scozzese continui ad agire per eliminare i membri più deboli della nostra società, chi non è ancora nato”.

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