Coronavirus Covid-19: Irlanda del Nord, possibili ritardi per sepolture e cremazioni. Leader Chiese cristiane, “misure straordinarie per tempi eccezionali”

È di ieri sera l’annuncio fatto dalla ministra della Giustizia dell’Irlanda del Nord, Naomi Long, ai membri della Assemblea legislativa (Mla) in merito ai funerali in un “tempo straordinario” come quello che si sta vivendo a causa del Coronavirus Covid-19: il Dipartimento di Giustizia sta lavorando per garantire ai defunti sepoltura o cremazione “nel solito modo”, ma – ha aggiunto la ministra – potrebbero esserci casi in cui “alcune famiglie potrebbero dover aspettare più a lungo”. “Non voglio creare ansie inutili”, ma occorre prepararsi anche “allo scenario peggiore”. Poi una assicurazione: “Il mio Dipartimento sta lavorando perché sia garantito il rispetto dei defunti e del lutto”. I leader delle principali Chiese irlandesi plaudono alle parole e all’impegno della ministra Long perché dimostra “la preoccupazione, la sensibilità e la comprensione della necessità di garantire dignità e rispetto, sia ai defunti sia ai loro familiari, in questo momento difficile e nelle settimane a venire”. In una dichiarazione congiunta diffusa oggi, i leader delle Chiese d’Irlanda (metodista, cattolica, presbiteriana) scrivono: “Tempi eccezionali richiedono misure straordinarie temporanee per soddisfare le esigenze del momento attuale e la pianificazione futura è vitale”. I riti e le pratiche funebri variano di Paese in Paese. In Irlanda, è tradizione dare sepoltura o cremazione al defunto normalmente intorno al terzo giorno dopo la morte. “Con l’evoluzione della crisi del Coronavirus (Covid-19) ciò potrebbe non essere possibile, soprattutto se ci sono numerosi decessi e le autorità subiscono forti pressioni. Come leader delle Chiese assicuriamo un adeguato supporto pastorale a tutti coloro che affrontano il lutto”. E aggiungono: “Ci impegniamo a svolgere liturgie e servizi funebri non appena sono legalmente e praticamente possibili”.
“Come Chiese sosterremo le famiglie in lutto attraverso le inevitabili sfide che sorgeranno nei prossimi giorni. I nostri pensieri e le nostre preghiere in questo momento sono rivolti a tutti coloro che devono prendere queste decisioni più difficili e a coloro che sono coinvolti nell’offrire servizi funebri, di sostegno e di lutto”. La dichiarazione si conclude con un brano del Vangelo di Giovanni: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. Per la Chiesa cattolica ha firmato la dichiarazione mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e presidente dei vescovi irlandesi. La Conferenza episcopale unisce tutta l’isola, sia l’Eire sia l’Irlanda del Nord.

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