Coronavirus Covid-19: padre Costa (Aggiornamenti sociali), “infezione globale, soluzioni condivise. La salute di ciascuno dipende da quella di tutti gli altri”

“La salute di ciascuno dipende da quella di tutti gli altri a scala globale. Alla giusta dose di quarantena occorre saperne accoppiare una altrettanto giusta di collaborazione e solidarietà”: lo scrive padre Giacomo Costa, gesuita, direttore della rivista Aggiornamenti sociali nell’editoriale del nuovo numero. Dopo una panoramica sulle conseguenze del contagio per le persone, l’economia e il sistema mediatico, ambiti “profondamente interconnessi a dispetto delle apparenze”, l’editoriale si concentra sulle reazioni, “assai meno nuove del virus che ha colpito Wuhan. La storia e la psicologia (individuale e collettiva) le conoscono bene, ma è utile poterle ‘isolare’ in maniera chiara in una situazione relativamente circoscritta, per imparare a coglierle anche dentro a quelle più complesse”. “L’incetta di mascherine, sparite anche dalle nostre farmacie, pur in assenza di qualsiasi indicazione dell’opportunità di farne uso abituale nel nostro Paese, è una buona immagine della prima di queste reazioni”, che è quella di “isolarsi e tagliarsi fuori”. Secondo Aggiornamenti Sociali, “la ricerca dell’immunità conduce a tagliare la relazione, identificando l’altro come minaccia e non come qualcuno che si confronta con lo stesso problema”. Una seconda reazione che si osserva in queste settimane è quella di “controllare, mettere a tacere e insabbiare”. Lo si è visto soprattutto in Cina, secondo Costa, dove sembra ormai appurato che “la prima reazione ‘spontanea’ dei funzionari cinesi sia stata quella di evitare di far scoppiare un polverone”.
Ancora, come sottolinea il direttore di Aggiornamenti Sociali prefigurando ciò che sta avvenendo proprio in queste ore, con turisti e lavoratori italiani sottoposti a controlli speciali e respingimenti da parte di altri Paesi, una terza dinamica che il coronavirus mette in moto è la caccia al colpevole. La parte finale dell’editoriale offre alcune riflessioni sulle modalità con cui la politica, il mondo dell’economia, i mass media e i cittadini sono chiamati ad “affrontare responsabilmente l’epoca del coronavirus”. In particolare, “il ricorso al principio di realtà ci proteggerà dai rischi delle impostazioni ideologiche, sia quelle minimizzanti, sia quelle che trovano troppo rapidamente una soluzione semplice a un problema complesso, senza tener conto di tutte le sfaccettature”. In conclusione, scrive Costa, “un virus può rappresentare il tipo ideale del nemico comune e la sua minaccia ricordarci quanto profondi siano i legami e le connessioni che uniscono le vite degli esseri umani e gli ambiti della loro azione. Da sempre la strategia migliore contro un nemico comune non è dividersi, ma allearsi, fare fronte comune, combattere insieme. La dinamica delle infezioni ci ricorda come la salute di ciascuno dipenda da quella di tutti gli altri a scala globale: non c’è sovranismo che tenga”.

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