Ecuador: cinque morti per uno smottamento in una miniera illegale. Mons. Arellano (Esmeraldas), “chiediamo giustizia”

Uno smottamento in una miniera illegale, nel cantone di San Lorenzo, nel nord dell’Ecuador, ha provocato mercoledì la morte di cinque persone, alcune delle quali minorenni. Mons. Eugenio Arellano, vescovo del vicariato apostolico di Esmeraldas, insieme ai rappresentanti della Caritas e della Rete pastorale ecologica nazionale (Renape), hanno rilasciato ieri una dichiarazione pubblica: “Di fronte alla tragica morte di cinque persone, anche minorenni, a causa dello smottamento in uno dei 52 fronti minerari del cantone di San Lorenzo dalla provincia di Esmeraldas, la Renape esprime il suo dolore e la sua solidarietà alle famiglie colpite e chiede alle autorità competenti di assicurare la salute dei feriti e un’indagine approfondita per determinare la causa di queste sfortunate morti, causate da un’attività mineraria irresponsabile”.
Nella nota si spiega che “l’attività mineraria che si svolge nella zona settentrionale di Esmeraldas è completamente illegale, comprese le società minerarie che hanno permessi operativi concessi e approvati da Arcom e dal Ministero delle Miniere, poiché sono in vigore misure precauzionali che proteggono il diritto di accesso ad acqua di qualità, il diritto di accesso alla salute, il diritto a vivere in un ambiente sano e il diritto al cibo di 90 comunità nell’area settentrionale di Esmeraldas, emanate dal Tribunale multicompetente di San Lorenzo nel 2011 e ampliate nel 2018”. Tali misure vietano qualsiasi attività estrattiva nella zona nord, fino a quando non saranno riparati tutti i danni causati all’ambiente e agli abitanti”.
“Chiediamo giustizia per le famiglie colpite e chiamiamo a promuovere un’ecologia integrale che metta al centro gli esseri umani e la sorella natura”, scrive la Renape, alla quale si aggiunge la rete continentale Iglesias y Minería: “L’estrazione mineraria non porta sviluppo ai nostri popoli, porta solo desolazione, inquinamento, corruzione e morte”.

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