Coronavirus Covid-19: cabina di regia Iss, “scende l’incidenza settimanale a livello nazionale, in calo anche l’Rt. Nessuna Regione o Provincia autonoma a rischio alto”

“Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 458 ogni 100.000 abitanti (06 maggio 2022-12 maggio 2022) vs 559 ogni 100.000 abitanti (29 aprile 2022-05 maggio 2022). Nel periodo 20 aprile–3 maggio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,89– 1,01), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica ed in calo rispetto alla settimana precedente: Rt=0,84 (0,82-0,87) al 3 maggio 2022 vs Rt=0,91 (0,88-0,94) al 26 aprile 2022”. Questo il quadro offerto dal monitoraggio della cabina di regia sul Covid in Italia, diffuso stamattina dall’Istituto superiore di sanità (Iss).
“Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 12 maggio) vs il 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 12,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 12 maggio) vs 14,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio)”, prosegue la cabina di regia.
“Nessuna Regione/Provincia autonoma è classificata a rischio alto. Tre Regioni sono classificate a rischio moderato, di cui due per molteplici allerte di resilienza; le restanti Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso secondo il Dm del 30 aprile 2020. Tredici Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Due Regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, è la fotografia a livello territoriale.
Infine, “la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (13% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane sostanzialmente stabile (43% vs 42%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 46%)”.

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