“Oggi questo valoroso e fedele sacerdote originario di Nepomuk, nostro patrono, si troverebbe certamente a difendere la ‘libertas Ecclesiae’ fronteggiando l’imperante ‘dittatura’ contemporanea che passa spesso attraverso i meccanismi della comunicazione e i vari canali social e della rete, dove verità e carità faticano ad entrare e a proporsi, mentre facilmente agiscono e comandano criteri e modalità della manipolazione, della menzogna, della volontà di condizionare ed influenzare la vita delle persone e di una società”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, presiedendo a Praga, nella cattedrale di San Vito, la messa solenne per la festa di S. Giovanni Nepomuceno, patrono della Boemia.
Queste – ha commentato il presule – “sono le prove che devono affrontare i cristiani e la Chiesa di oggi e sono la conferma di quanto il libro dell’Apocalisse afferma in ogni sua pagina: per i discepoli del Signore le persecuzioni, le tentazioni di essere inglobati nel potere dominante o nel pensiero unico al momento prevalente o ancora nel ‘politicamente corretto’, la possibilità e la realtà del martirio fanno parte della storia dei cristiani fino alla fine dei tempi”. Moraglia ha poi sottolineato come san Giovanni Nepomuceno sia stato “anche il difensore, sino al martirio, del ‘sigillo sacramentale’ per non aver voluto violare – anche qui pressato dalle minacce del re – il segreto della confessione”. “Con il tema del ‘sigillo sacramentale’ si arriva a toccare un punto fondamentale (e su cui riflettiamo troppo poco) della vita di fede e cioè la possibilità di avere un rapporto di piena fiducia con il Signore”, ha spiegato il patriarca: “Se un penitente, infatti, venisse anche solo sfiorato dal dubbio che quanto è emerso in confessionale possa esser divulgato, allora si rischia di azzerare o rendere inaccessibile la potenza della grazia e della misericordia di Dio che passano attraverso il sacramento della confessione, grazie alla conversione e principalmente, appunto, per un’azione che viene dall’Alto. Anche questa, potremo dire, è un’altra forma di ‘libertas Ecclesiae’ continuamente da valorizzare e da difendere. E di questo siamo davvero grati al nostro patrono”. “San Giovanni Nepomuceno guidi e ispiri la vita e la santità della Chiesa di Praga e della Boemia e dell’intera Chiesa universale, lui che ha mostrato nel ministero sacerdotale e fino al dono della vita di non pensare a se stesso”, ha concluso Moraglia.