“Sono profondamente deluso che il nostro Parlamento abbia fatto il primo passo per consentire allo Stato di fornire a persone vulnerabili i mezzi per porre fine alle loro vite in modo prematuro”. Con queste parole il vescovo di Paisley, John Keenan, presidente della Conferenza episcopale scozzese, ha commentato il fatto che il Parlamento scozzese abbia detto sì alla legislazione che consente il suicidio assistito, anche se non si tratta di un voto definitivo. “Molti parlamentari, tuttavia, hanno espresso riserve importanti sulle condizioni contenute nella legislazione di Liam McArthur”, ha detto ancora il vescovo Keenan. “Spero e prego che i deputati dedicheranno tempo per riflettere, molto attentamente, su queste loro preoccupazioni e respingere la nuova normativa prima che diventi legge”. Anche la “Società per la protezione dei bambini non nati”, una delle più importanti associazioni del Movimento per la vita britannico, ha espresso “profonda preoccupazione” dopo il voto a favore del suicidio assistito del Parlamento scozzese. “In questo momento in cui i suicidi sono in aumento in Scozia, i parlamentari dovrebbero fare tutto il possibile per ridurli. Questo voto manda il messaggio pericoloso che il suicidio è la scelta giusta, purché sia supervisionato da un medico”, ha dichiarato John Deighan, il presidente della sezione scozzese della “Società per la protezione dei bambini non nati”.