“Non ci stancheremo di ribadire e confermare che le immagini, foto e video di bambini abusati e scambiati e trafficati online sono bambini reali e abusati. Molti pensano che la pedopornografia online sia solo un fenomeno virtuale, che sia una fiction e non abbia connessioni con la realtà, invece, quelle foto e quei video sono la prova, drammatica e concreta, che gli abusi su quei bambini sono realmente avvenuti e che la violenza digitale sessuale ripete quegli abusi. Non si gioca con la denudata dignità dei bambini, anzi chi si accorge di tale traffico deve immediatamente segnalare alle forze dell’ordine”. Lo dichiara don Fortunato Di Noto, sacerdote e fondatore dell’Associazione Meter, che da più di 30 anni si occupa di pedofilia e pedopornografia, dopo l’arresto ai domiciliari di un sacerdote bresciano con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
“Il fenomeno della pedopornografia – ammonisce don Di Noto – è un fenomeno grave, trasversale e devastante. Fa molto pensare che un sacerdote non avesse fatto subito una segnalazione, qualora si fosse accorto nei social di questo materiale, bastava ricordarsi l’opera di misericordia ‘vestire gli ignudi’, coprirli nella loro dignità denudata. Questi reati e peccati sono da condannare, la giustizia faccia il suo giusto percorso”.
“Conosco bene – conclude il fondatore di Meter – la serietà del Servizio diocesano tutela minori della diocesi di Brescia, che è un significativo punto di riferimento pastorale per la tutela dei minori a cui in necessità ci si può rivolgere”.