“Il Conclave mi ha insegnato una grande lezione. Affinché gli esseri umani possano accordarsi su questioni rilevanti, è necessario che condividano un progetto comune”. Lo afferma, al Sir, il card. Fernando Chomali, arcivescovo di Santiago del Cile, riassumendo quanto sostenuto, in questi giorni, in alcuni articoli e interviste. In assenza di questo progetto comune, secondo il porporato, “ci sarà solo una somma di progetti personali” e questo è oggi visibile nella realtà del Cile.
“Il progetto comune di evangelizzare, di lavorare per la pace e la giustizia, di costruire ponti di dialogo e di rispettare l’essere umano, sempre e in ogni condizione, ha permesso a 133 cardinali, ognuno con storie personali, pastorali e sociali molto diverse, provenienti da settantuno Paesi completamente differenti per cultura, realtà sociale, politica ed economica, di accordarsi rapidamente, a scrutinio segreto, per eleggere Papa Leone XIV, Vicario di Cristo e Successore di Pietro”, fa notare il porporato.
A suo avviso, “il Papa appena eletto è una persona che ha ben chiaro cosa significhi avere due orecchie, due occhi e una bocca. Ascolta e osserva molto più di quanto non parli. Quando si parla con lui si ha l’impressione che la cosa più importante al mondo sia ciò che gli si sta dicendo. È una persona riflessiva, che pensa molto prima di agire. Il Papa è un uomo della comunità. Quando era prefetto del Dicastero per i vescovi, ogni giorno andava a pranzo con la comunità agostiniana, a pochi passi dal suo posto di lavoro e dalla sua casa. Per lui la fraternità fa parte della sua vocazione religiosa e la trasmetterà nel suo ministero petrino. Il Papa è una persona molto semplice nei modi e nelle maniere”.
Ancora, secondo l’arcivescovo, “Leone XIV conosce il mondo, ma non dal punto di vista di un turista, bensì da quello di un missionario. Gli oltre 20 anni trascorsi in Perù tra la gente povera e sofferente gli hanno indubbiamente dato il cuore misericordioso, generoso e gioioso di un buon pastore. I poveri sono generalmente allegri, anche in mezzo alle difficoltà. Forse perché formano comunità e riconoscono di avere bisogno degli altri. Il Papato di Leone XIV, ascoltando le sue prime parole in cui si dichiara un ponte, un costruttore di pace, una persona di dialogo e non di scontro, sarà un contributo decisivo per una società frammentata, polarizzata e più concentrata sull’avere che sull’essere”.