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Scozia: il suicidio assistito supera la prima fase dell’iter parlamentare. Atteso un nuovo voto a Edinburgo

Con 70 voti a favore e 56 contrari il Parlamento scozzese di Holyrood ha deciso di dire sì alla legislazione che consente il suicidio assistito anche se non si tratta di un voto definitivo. La normativa – che dà a malati terminali, in grado di intendere e di volere, la possibilità di togliersi la vita, con l’aiuto dei medici, se due dottori confermano che il malato soffre di una malattia progressiva e in stadio avanzato – ha superato, così, la prima fase dell’iter parlamentare. Verrà, da adesso in poi, discussa ed emendata, in fase di Commissione, prima di essere votata di nuovo dai deputati di Edimburgo. Ai parlamentari è stato consentito di votare liberamente, seguendo la loro coscienza, senza dover seguire nessuna indicazione dei partiti, ma a dichiarare che avrebbero votato contro la legge sono stati, oltre al premier attuale John Swinney, anche i due primi ministri che l’hanno preceduto, Humza Yousaf e Nicola Sturgeon, oltre al leader del partito laburista Anas Sarwar e alla sua vice Jackie Baillie. Secondo la charity del movimento per la vita britannico “Right To Life” il fatto che la legge abbia superato il primo stadio del percorso parlamentare con una maggioranza molto limitata rende possibile che verrà bocciata al voto finale, decisivo nella terza e ultima fase del percorso parlamentare. La “Assisted Dying for Terminally Ill Adults”, “Morte assistita per adulti malati terminali”, questo è il nome della legge, è stata proposta, nel 2021, dal parlamentare liberaldemocratico Liam McArthur. L’ultimo tentativo di legalizzazione del suicidio assistito risale al 2015, ma il Parlamento scozzese lo aveva respinto.

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