Safer Internet Day: Save the Children, “in diminuzione l’età media del primo accesso in rete e il tempo trascorso online, il 40,7% degli 11­-13enni in Italia usa i social media”

In vista del Safer Internet Day 2024, che ricorre il 6 febbraio, istituita e promossa dall’Unione europea per riflettere sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che possono avere i giovani utilizzando la rete, Save the Children sottolinea “l’urgenza di creare ambienti digitali sicuri per bambine, bambini e adolescenti e di affrontare opportunità e rischi della rivoluzione in atto”.
L’organizzazione, in particolare, evidenzia “la necessità di prestare la massima attenzione ai trend di abbassamento dell’età media nell’utilizzo delle tecnologie digitali e all’aumento del tempo medio trascorso on line da parte dei più giovani, soprattutto dopo la pandemia”. Nonostante la legge preveda che un utente possa avere accesso ai social media solo dopo aver compiuto 13 anni, “la realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto un profilo indicando un’età maggiore o hanno usato quello di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole: il 40,7% degli 11­-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile (47,1%) rispetto a quella maschile (34,5%)”.
I minori utilizzano le nuove tecnologie, in particolare le app di messaggistica e i social network, in modo sempre più precoce, frequente e intenso. Tra i più giovani cresce sempre di più il tempo trascorso online, soprattutto dopo la pandemia: “In Italia – ricorda Save the Children – utilizza internet tutti i giorni il 78,3% degli 11-13enni, il 91,9% degli adolescenti nella fascia 14-17 anni e il 44,6% dei bambini tra i 6 e i 10 anni”. Nella fotografia dell’Italia digitale si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, mezzo di elezione per connettersi, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che, dopo la pandemia, utilizzano il cellulare tutti i giorni: “Dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. L’89,2% di 11-17enni utilizza il cellulare tutti i giorni”.
La giornata dei più giovani ruota in gran parte attorno all’universo del digitale, amicizie comprese, ed è qui che bambini e adolescenti costruiscono anche la propria identità. “Gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni sfruttano la connessione per diverse attività: la messaggeria istantanea, ovvero lo scambio in tempo reale attraverso WhatsApp, Messenger, Viber e altro (93%), guardare i video (84%, in crescita), frequentare i social media (79%), videogiocare (72,4%), fare acquisti online (28%), ma anche per leggere notizie (37%), svolgere corsi online (27%) e scaricare ebook (22%)”, sottolinea l’organizzazione, evidenziando che “in questi luoghi virtuali i più giovani discutono e si confrontano, ma sono esposti anche a pericoli, dal rischio di bullismo a quello di non comprendere le regole della privacy o le modalità di interazione con gli altri o di subire le scelte degli algoritmi”.
Nel 2022 nei preadolescenti sembrano infatti in crescita rispetto al 2021 gli atti di cyberbullismo, in particolare tra gli 11 e i 13enni rispetto ai 15enni e le vittime sono più frequentemente le ragazze. A 15 anni si assiste negli anni considerati a un calo del fenomeno e a una riduzione del divario tra maschi e femmine, con una percentuale dell’11,4% per le ragazze e di 9,2% per i ragazzi, complici una maggiore capacità di difendersi dagli attacchi, anche di denunciarli, e una più concreta consapevolezza dei propri atti.

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