Ecumenismo: Cottrell (vescovo anglicano York), “a Norwich abbiamo parlato delle divisioni tra di noi come di uno scandalo”

“È stata una grande gioia incontrare i miei confratelli cattolici a Norwich. Purtroppo ci sono ancora divisioni tra di noi ma quello che ci unisce è molto più grande di quello che ci divide. Il valore di questa due giorni di convivenza è stata proprio la messa in comune delle nostre preoccupazioni e delle nostre speranze in quel viaggio verso l’ unità alla quale ci chiama Dio”. L’arcivescovo anglicano di York, Stephen Cottrell, il secondo, per importanza, nella gerarchia anglicana, racconta la sua esperienza dell’incontro di Norwich dove una quarantina di vescovi cattolici e anglicani si sono riuniti, per due giorni, da martedì 30 a mercoledì 31 gennaio, per pregare, studiare e mangiare insieme.
“Spero e prego che l’unità sia possibile, non soltanto tra cattolici e anglicani, ma tra tutti i cristiani. È difficile intravederla, con occhi umani, ma, nella mente di Dio, potrebbe capitare subito, come il battito di una palpebra”, spiega l’arcivescovo. “A Norwich abbiamo parlato delle divisioni tra di noi come di uno scandalo e ci siamo detti che il fatto che, col passare del tempo, ci siamo abituati a queste divisioni è uno scandalo ancora più grande. Abbiamo anche discusso del concetto di sinodalità perché siamo Chiese sorelle, che camminano l’una accanto all’altra, anche se non ancora in piena comunione. Cercherò opportunità, qui nel nord di Inghilterra dove mi trovo, di pregare e lavorare, assieme ai miei fratelli e alle mie sorelle anglicani, perché questo è il modo in cui lo Spirito Santo ci guida verso l’unità”.
“Ho trovato molto interessante la conferenza su san John Henry Newman di mons. Roderick Strange, rettore del “Mater Ecclesiae College”, all’università cattolica londinese di saint Mary“, dice ancora l’arcivescovo di York, “perché Newman che, per metà della sua vita è stato anglicano e per metà cattolico, non ha chiuso con il suo passato nella Chiesa di Inghilterra, come fa spesso chi si trasferisce da una fede all’altra, ma ha saputo portare la sua identità anglicana dentro il cattolicesimo e incarna quindi, per noi, il vero spirito dell’ecumenismo.

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