Diocesi: Potenza, padre Davide Carbonaro nuovo arcivescovo. “Oggi è per me un nuovo inizio”

“Oggi è per me un nuovo inizio”. Così padre Davide Carbonaro ha commentato la sua nomina ad arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. L’annuncio è stato dato dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, alle 12 di oggi, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede. Erano presenti i vescovi ausiliari della diocesi, i parroci prefetti con molti sacerdoti e il personale del Vicariato di Roma. La nomina decisa dal Papa è stata comunicata anche nella cattedrale del capoluogo lucano dall’arcivescovo uscente, mons. Salvatore Ligorio.
Numerosi gli incarichi ricoperti da padre Carbonaro all’interno dell’ordine fondato da san Giovanni Leonardi, prima a Napoli e poi a Roma. Le “tantissime attività” portate avanti da padre Carbonaro sono state ricordate dal card. De Donatis, che ha ricordato come il futuro arcivescovo sia “sempre stato un parroco molto presente nella vita della diocesi” e si sia “speso con generosità e passione”.
“Mentre si apre qui a Roma in XV centenario di Santa Maria in Portico – ha sottolineato padre Carbonaro –, il Santo Padre mi ha chiamato a servire la Chiesa che è in Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Ringrazio Papa Francesco per la sua fiducia e mi presento a voi tutti con un cuore pieno di gioia e trepidazione. Trentadue anni fa, in questo giorno di luce e di incontro, mettevo la mia vita nelle mani del Signore, professando i consigli evangelici nella famiglia dei Chierici Regolari della Madre di Dio. Oggi è per me un nuovo inizio”. Il sacerdote ha rivolto le sue parole a quanti incontrerà durante il suo nuovo incarico, “in una terra che è benedetta da Dio e in mezzo a un popolo che ne coltiva la fedeltà”. “Camminerò in mezzo a voi come ospite e pellegrino di speranza, ascoltando quello che è nel vostro cuore e sostenendo gli sforzi generosi di solidarietà e fraternità che vincono le stanchezze, le disillusioni, la ricerca del proprio personale interesse”, ha assicurato l’arcivescovo eletto: “Insieme offriremo la ricetta del Vangelo che ci invita a fissare lo sguardo sulla nostra realtà ma anche sul mondo intero, assetato di riconciliazione e di pace”. Ha poi salutato la Chiesa di Roma, che ha definito “Madre”, e l’Ordine della Madre di Dio, prendendo in prestito le parole del fondatore san Giovanni Leonardi: “Parto con il corpo, ma vi lascio il cuore”.

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