“Un momento di abbraccio della Chiesa, che vogliamo far diventare a cadenza regolare”. Così il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha definito la prima Giornata mondiale dei bambini, che si svolgerà il 25 e 26 maggio a Roma, per volere di Papa Francesco. La Giornata, che ha avuto un prologo il 9 novembre scorso con l’incontro dei bambini con il Santo Padre in piazza San Pietro, si celebrerà “ad un duplice livello”, ha spiegato il cardinale durante la conferenza stampa di presentazione in sala stampa vaticana : “a livello universale, in Vaticano, dove confluiranno anche diverse delegazioni nazionali, e a livello diocesano, lasciando l’organizzazione alle singole chiese locali”. “Il Papa desidera incontrare i bambini per ascoltare il Vangelo che freme in logo nella stagione iniziale della vita”, ha spiegato Tolentino: “Una delle caratteristiche straordinarie è loro dirompente novità: la nascita stessa è un evento, la loro presenza è così intensa da rinnovare l’identità della gente che a circonda”. L’evento del 25 e 26 maggio, per il cardinale, offre inoltre “la possibilità ai bambini di diventare protagonisti: avranno la possibilità non solo di fare domande al Santo Padre, ma di fare immersione in una realtà di grande spiritualità, con momenti molto forti di convivialità, di preghiera e di formazione”. “La dimensione della pratica della fede è decisiva per l’alfabetizzazione religiosa che senz’altro rappresenta una delle grandi sfide per la Chiesa in questo secolo”, ha spietato Tolentino rispondendo alle domande dei giornalisti: “A diversi livelli, nelle nostre società, viviamo una crisi di trasmissione, non solo della Chiesa cattolica, ma delle famiglie, della società, della scuola. La giornata mondiale dei bambini, nella sua grandiosità e semplicità, è un contributo per effettuare una trasmissione della fede che sia bella, adeguata ai bambini e allo stesso tempo sia carica di un senso condivisibile”.