Diocesi: Reggio Emilia-Guastalla, ricordati in una messa don Borghi e altri 8 uomini fucilati dai fascisti 80 anni fa

(Foto: diocesi di Reggio Emilia-Guastalla)

“Impurità” sono le guerre, l’egoismo che separano gli uomini: su questa attualissima tematica si è focalizzata l’omelia che don Giuseppe Dossetti ha pronunciato, martedì 30 gennaio, in Ghiara, a Reggio Emilia, nel corso della concelebrazione in memoria e suffragio di don Pasquino Borghi e di altri otto uomini fucilati con lui al Poligono di tiro dai fascisti a seguito di condanna emessa dal Tribunale speciale straordinario il giorno precedente. Lo ricorda una nota diffusa dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla oggi.
Ricorreva infatti l’ottantesimo anniversario di questa pagina drammatica e buia della storia reggiana, in cui “rifulse la figura del sacerdote martire, insignito della medaglia d’oro”. Hanno concelebrato don Evandro Gherardi, parroco di Villa Minozzo, nel cui territorio è la parrocchia di Tapignola dove fu parroco don Pasquino, e don Wojchiech Darmetko, parroco di Bibbiano, paese natale di don Borghi.
“Gesù ci contagia con la sua bontà”, ha sottolineato il celebrante, commentando il Vangelo del giorno. Don Borghi ha subìto il male e ha restituito la purezza a chi lo ha fucilato; don Dossetti si è soffermato sulla figura del diciassettenne a cui fu dato l’incarico di infliggere il colpo di grazia al sacerdote.
Nella messa di martedì 30 gennaio si è fatta memoria non solo di don Pasquino, ma di dei tanti piccoli che hanno amato la pace, perdonato e sofferto tribolazioni. Don Borghi ha diffuso la carità, offrendo se stesso nella messa che celebrò all’alba di quel 30 gennaio 1944 prima di essere portato davanti al plotone di esecuzione.
Alla liturgia hanno partecipato assieme alle autorità una delegazione degli Istituti comprensivi “Don Borghi” di Reggio e “Gregori” di Carpineti-Casina con le dirigenti Paola Campa e Sara Signorelli, nonché un nipote del sacerdote che ha mostrato la medaglia d’oro decretata dal presidente della Repubblica a don Pasquino Borghi.
Alla balaustra dell’altare dove è conservata la miracolosa Immagine della Beata Vergine, erano appoggiati due elaborati grafici eseguiti dagli allievi delle due scuole, destinati ad essere esposti nel Museo dedicato a don Pasquino Borghi nella canonica di San Pellegrino.

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