Abusi: card. Zuppi, “strada intrapresa con decisione e senza opacità”. Creati oltre 100 Centri d’ascolto, collaborazione con Pontificia Commissione

“La strada è stata intrapresa con decisione e convinzione. E su questo non si torna indietro!”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, traccia il cammino intrapreso dalla Chiesa italiana contro la piaga degli abusi in un’intervista sull’ultimo numero de La Civiltà Cattolica, in uscita sabato e anticipato al Sir. Conversando con il direttore p. Nuno da Silva Goncalves e con Simone Sereni, Zuppi assicura che “la Chiesa in Italia sta vivendo questa realtà con grande dolore, fatica, ma anche con consapevolezza e, credo, con grande serietà e senza nessuna opacità”. Dopo l’ascolto delle vittime e il lavoro sulla formazione, “in pochi anni, dal 2019, è stata creata una rete di servizi tutela minori capillarmente diffusa in ogni parte d’Italia”, spiega il porporato. “Decine di migliaia gli operatori pastorali già impegnati, con ricadute positive importanti sulla società civile”. Creati “più di 100 Centri di ascolto, affidati sempre a équipe di laici di grande competenza e preparazione, ai quali – spiega il presidente Cei – chiunque può rivolgersi per segnalare abusi sessuali, di potere o di coscienza, avvenuti, anche nel passato, in ambito ecclesiale”.
E l’impegno non manca neppure nell’ambito degli studi e delle ricerche: “Ben due rilevazioni sono state condotte dagli esperti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nella sede di Piacenza, sulle attività dei servizi ecclesiali tutela minori. Altre ricerche multidisciplinari sono allo studio, con la collaborazione di importanti Centri di ricerca riconosciuti a livello internazionale, come l’Istituto degli Innocenti di Firenze e il Centro interdisciplinare di ricerche sulla vittimologia dell’Università di Bologna”. E ancora, “i sussidi formativi prodotti” dalla Cei, tradotti e adottati dalle Conferenze episcopali di Repubblica Ceca, Croazia e Spagna”. Infine, conclude Zuppi, “la collaborazione con la Pontificia Commissione per la tutela dei minori nell’iniziativa Memorare, per costruire capacità di tutela nella Chiesa del Sud del mondo”.

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