Agricoltura: Rota (Fai-Cisl), “su condizionalità sociale Pac serve uno sforzo maggiore da parte di tutti i Paesi”. Su proteste, “evitare strumentalizzazioni”

(Foto: Fai-Cisl)

“La sfida della condizionalità sociale nella Politica agricola comune è stata una conquista basilare per tutelare meglio lavoratrici e lavoratori, ed è positivo che l’Italia sia tra i Paesi che per primi hanno voluto attuarla. Il fatto che il Governo Meloni, dopo il primo Decreto del 17 marzo 2023, che avevamo criticato, abbia implementato le sanzioni e allargato il loro campo di applicazione è certamente un passo in avanti tuttavia non sufficiente: sarà fondamentale monitorare la concreta attuazione delle nuove norme e implementare controlli e ispezioni”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo a Bruxelles, nel Parlamento europeo, in rappresentanza dei sindacati italiani di categoria, all’incontro “Verso una Pac più giusta per i lavoratori”.
“Il rischio – ha spiegato Rota – è che molti imprenditori possano considerare più conveniente pagare eventuali sanzioni che non rispettare i vincoli, invece la condizionalità sociale deve servire proprio a disincentivare il lavoro nero e grigio e qualsiasi forma di sfruttamento. Inoltre bisogna fare uno sforzo in più sul piano informativo e agevolare le aziende che puntano su qualità, concorrenza leale, legalità. In vista delle prossime elezioni europee, chiediamo a tutti i Paesi e a tutte le forze politiche un impegno più concreto per la piena attuazione della condizionalità sociale della Pac”. Per realizzare questo impegno, ha aggiunto il leader della Federazione agroalimentare della Cisl, “serve più dialogo sociale, maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, più coinvolgimento dei sindacati dei lavoratori nei processi decisionali, e le nostre organizzazioni sono certamente pronte a fare la propria parte con tutti gli strumenti a disposizione”.
All’audizione, oltre a sindacalisti di diversi Paesi e dell’Effat, federazione europea dei sindacati dell’agroalimentare, sono intervenuti gli europarlamentari Maria Noichl e Martin Häusling, la segretaria generale dell’Agenzia europea Agricoltura e Pesca Patricia De Clercq e Nicolas Schmit, commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione. Rota ha anche commentato le mobilitazioni in corso a Bruxelles e in tutta Europa: “Se il problema è chiedere più risorse o diversi criteri per la loro assegnazione – ha detto – è possibile farlo nel solco delle associazioni sindacali e della rappresentatività democratica: incendiare le bandiere europee, bloccare strade, attaccare in maniera generica l’Unione europea e il Green Deal, danneggiare le attività di qualche catena di ristorazione non risolve nulla e anzi danneggia i lavoratori. Bisogna evitare che questi movimenti siano strumentalizzati in vista delle prossime elezioni in nome di un populismo che non fa bene a nessuno”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori