Diocesi: mons. Colaianni (arcivescovo eletto Campobasso), “disponibile a donarmi per quello che sono”

“Lo spirito con cui servire la Chiesa di Campobasso-Bojano è di disponibilità a donarmi per quello che sono, spero sufficiente, a vivere con il popolo affidatomi sapendo che il pastore fa la vita del gregge. San Giorgio lo difenderà dal male, oggi più subdolo e insidioso, specie per i ragazzi e i giovani. C’è Santa Maria del Monte a vigilare, la invochiamo in preghiera come Madre celeste, che protegge i suoi figli e li custodisce nel suo cuore”. Lo afferma mons. Biagio Colaianni, arcivescovo eletto di Campobasso-Bojano, in un’intervista pubblicata oggi sul sito web dell’arcidiocesi nella quale, in attesa dell’inizio del ministero episcopale fissato per il 9 marzo presso la basilica inferiore della Madonna Santissima Addolorata di Castelpetroso, si presenta ai suoi nuovi fedeli.
“Il giorno della comunicazione della mia elezione ad arcivescovo di Campobasso-Bojano – rivela il presule – era memoria di san Nicola, protettore dei bambini ai quali porta regali nell’avvicinarsi del Natale. Sono riconoscente per il dono ricevuto e mi sento piccolo davanti a Dio e al compito che mi attende. In quell’occasione ho ricordato anche don Nicola Colagrande, che è stato il mio parroco, che fin da piccolo mi ha aiutato a crescere e maturare nella fede e che nel cielo ora intercede per la mia santificazione”. Rispetto al nuovo incarico a cui è stato chiamato da Papa Francesco, mons. Colaianni riconosce che “ogni distacco da persone amate, con cui si è condivisa la fede e la vita cristiana, è sempre un dispiacere”. “Importante – aggiunge – è proiettarsi in avanti verso il gregge di Campobasso-Bojano che mi attende e che Dio nella sua volontà ha progettato di affidarmi. I nuovi volti che incontrerò e l’accoglienza calorosa e filiale già manifestata, mi incoraggiano e mi rasserenano”. “Vengo per conoscere, apprezzare e lasciarmi ‘toccare’, conquistare dai molisani”, prosegue l’arcivescovo eletto, parlando di “gente conosciuta come laboriosa, di grandi possibilità e ricchezze, che è in cammino con impegno per esprimere al massimo le potenzialità imprenditoriali ed economiche, sociali ed umane di cui nonostante ogni crisi, sono fiducioso, sarà capace”. E poi, “vengo in una Chiesa che con mons. Bregantini ha tanto operato e col Sinodo ha posto i fondamenti per camminare. C’è da attuare quanto la Chiesa tutta ha progettato, mi inserisco in tanta ricchezza con l’intento di servirla e far sì che diventi realtà e vita cristiana e di fede condivisa da tutto il popolo di Dio”. Concludendo, mons. Colaianni fa appello ai fedeli di cui sarà presto il pastore: “In un mondo così vario, a volte confuso, superficiale, di contrasti e guerre inutili, comunque amato da Dio e ricco dei suoi doni, possiamo sperare di raggiungere traguardi positivi. Non sradichiamoci dal bene di cui siamo capaci e dai valori nei quali siamo fondati”.

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