Diocesi: Roma, ieri a Zoomarine 3.500 bambini e ragazzi per la Festa degli Oratori Estivi dedicati quest’anno al tema della pace

Una ondata di colori, voci, magliette e cappellini colorati di bambini, adolescenti e giovani ma anche di genitori, sacerdoti e religiosi hanno invaso pacificamente ieri il parco divertimenti di Zoomarine per la Festa degli Oratori Estivi di Roma. La 10° edizione di questo appuntamento, ideato dal Servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi e coordinato dal Centro Oratori Romani, ha radunato quest’anno oltre 3.500 bambini e ragazzi da 35 parrocchie romane che in queste settimane stanno offrendo alle famiglie la proposta di oratorio estivo coinvolgendo centinaia di adolescenti a servizio dei più piccoli. Accolti dal responsabile del Servizio di Pastorale Giovanile, don Alfredo Tedesco, e dal nuovo Vice Presidente del Cor, Micaela Castro, i tanti gruppi si sono radunati di primo mattino nel parco acquatico avviando la giornata con un momento di preghiera guidato da mons. Dario Gervasi, vescovo ausiliare per il settore Sud che ha portato il saluto alle comunità presenti. “Dove due o più sono radunati nel mio nome”, ha esordito mons. Gervasi, “io sono in mezzo a loro”, ricordando ai piccoli partecipanti radunati presso la grande Baia dei Pennipedi il brano evangelico dove Gesù promette la sua presenza ai suoi discepoli. “E qui siamo molto più di 2!” ha sottolineando sorridendo e ringraziando i ragazzi, ma anche i tantissimi animatori presenti, per aver scelto di vivere l’estate all’interno dell’esperienza dell’oratorio. A Roma moltissime parrocchie offrono ogni estate questa proposta alle famiglie del territorio. Nelle ultime settimane – si legge in un comunicato del Cor – i giovani animatori si sono attentamente preparati.  Quest’anno il tema prescelto per le attività estive è “Camelot il cantiere della Pace”, con le avventure di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Ai ragazzi è stato proposto in queste settimane “un sogno di pace, sviluppato in catechesi, attività, laboratori e giochi a partire dalle vite di ciascuno, dalle piccole realtà quotidiane, costruendolo con atteggiamenti di apertura verso l’altro e di reale impegno a camminare insieme”.

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