No profit: Pallucchi (Forum Terzo settore), “confermato il ruolo di presidio sociale ma cambiano le modalità di partecipazione”

“Il Terzo settore ha resistito all’urto della pandemia, continuando a rappresentare un insostituibile e fondamentale presidio di socialità e solidarietà anche e soprattutto nella drammatica fase che ha visto esplodere nel Paese il senso di solitudine e indebolito le relazioni sociali”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commentando i primi risultati della rilevazione campionaria Istat sulle istituzioni non profit. “Emerge, in particolare, la caratteristica del non profit di ‘fare rete’ e promuovere la partecipazione: la maggior parte delle attività, infatti, è indirizzata verso la socializzazione, praticata anche attraverso la cultura, l’arte, lo sport. È inoltre di grande valore – prosegue – la capacità di costruire relazioni significative sui territori coinvolgendo, oltre le persone e i volontari, vari soggetti istituzionali e non, e producendo in questo modo inclusione e innovazione sociale”. “Attraverso la prossimità alle persone, il Terzo settore risponde ai bisogni sociali, di welfare, di sviluppo delle comunità nel nostro Paese – sottolinea Pallucchi -. E lo fa continuando a crescere, seppure a un ritmo più contenuto rispetto agli anni passati, sia nel numero di enti che nel numero dei dipendenti occupati: è un dato molto importante, considerate anche le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Il calo dei volontari ci deve invece far riflettere su come stiano cambiando le modalità di partecipazione, soprattutto dopo la pandemia, e ci interroga su come stimolare e promuovere la cittadinanza attiva in una fase di trasformazione socio-economica che interessa tutto il Paese”.

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